Pretty Solero, classe 93, rapper e cantautore romano di origine italo-irlandese componente della cosiddetta “Love Gang” trasteverina e del collettivo CXXVI, è stato condannato a due anni di carcere. Il gup di Roma lo ha ritenuto colpevole del reato di maltrattamenti in famiglia, nei confronti della madre.
Il rapper condannato per maltrattamenti in famiglia: la madre rinuncia alla costituzione di parte civile
Oltre ai feat con artisti famosi, record su Spotify, a far parlare di alcuni dei protagonisti spesso sono state anche le vicende giudiziarie. L’ultima in ordine di tempo proprio per Pretty Solero – all’anagrafe Sean Michael Loria – accusato di aver aggredito più volte la madre con scenate violente in casa.
La mamma non si è costituita parte civile, nonostante la denuncia presentata ha rinunciato ai risarcimenti. “Tutte le mamme amano e ognuna trova il modo per aiutare i propri figli in situazioni difficili”, la spiegazione delle avvocate Rita Mone e Simona Simeone.
L’ultimo fatto che ha portato al processo risale al 20 luglio scorso. La donna trova la serratura del suo appartamento bloccata. Chiede allora ai carabinieri di essere accompagnata, i militari vengono allertati proprio per i rapporti difficili col figlio.
La casa devastata
Quando il rapper apre la porta la casa è devastata. Mentre gli atti violenti nei confronti della madre andavano avanti da un paio di mesi. La donna aveva ricevuto «un pugno al fianco destro oltre a continue vessazioni psicologiche e fisiche altamente mortificanti sotto il profilo morale», si legge sul capo d’imputazione.
Secondo il difensore il rapper era in evidente “stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti di tipo cocaina”. Nel 2019 era stato trovato in possesso di piccole quantità di cocaina, hascisc e marijuana. Poi si era spogliato sul palco di Rock in Rome, facendosi portare via dalla sicurezza.
