La denuncia: “Resina plastica sugli antichi pavimenti della torre disegnata da Michelangelo”

C’è chi critica i lavori di restauro della torre progettata da Michelangelo ed è visitabile grazie alle iniziative promosse dall’Associazione culturale Quattro Sassi

Michelangelo si sarebbe, forse, rivoltato nella tomba se avesse potuto dare un rapido sguardo al pavimento di resina tirato a lucido e posizionato al primo piano della torre, più nota come Tor San Michele, finita di costruire nel 1568 su progetto del Buonarroti vicino all’Idroscalo di Ostia.

C’è chi critica i lavori di restauro della torre progettata da Michelangelo ed è visitabile grazie alle iniziative promosse dall’Associazione culturale Quattro Sassi

Ma, polemiche a parte, la torre affacciata sul Tirreno è diventata fruibile da parte di visitatori e turisti proprio grazie ai lavori di restauro effettuati prima della pandemia e che saranno completati da un’ulteriore tranche di misure finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La storia della torre è complessa, anche dal punto di vista architettonico. Basti pensare che all’epoca del fascismo la struttura ospitava gli uffici dell’aeroporto Littorio che gestiva l’operatività degli idrovolanti ormeggiati a poca distanza e che, alla fine del Novecento, i locali erano occupati da una stazione meteorologica di servizio dell’Aeronautica Militare

La torre è rimasta abbandonata a se stessa e al degrado che la avvolgeva sino al 2020 quando, grazie a un accordo di valorizzazione con la Soprintendenza Speciale di Roma, l’Associazione Culturale Quattro Sassi del terzo settore l’ha presa in carico sulla base di un accordo gratuito per gestire le visite guidate e altre iniziative di valorizzazione del monumento in rapporto con il territorio.

L’ultima fase di restauro della torre è servita, in primo luogo, alla messa in sicurezza della costruzione, ma ha sollevato critiche da parte di chi è inorridito di fronte alla pavimentazione in resina che ha sostituito quella precedente, ormai ammalorata, paragonandone l’esito “all’androne di un ospedale o di una scuola qualunque”.

Una scelta considerata anacronistica e lontana dai canoni del periodo rinascimentale anche da coloro che hanno messo all’indice la sistemazione, all’interno dei locali, di lampade al neon moderne e più adatte a un “ristorante per cene romantiche” che a una delle testimonianze storiche più significative risalenti al XVI secolo.

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Le visite guidate in programma prima di Natale

“Non sta a me commentare le scelte fatte dagli architetti della Soprintendenza Speciale di Roma -dice Marta Di Berti dell’Associazione culturale Quattro Sassi- ma ci sono delle ragioni che, per esempio, si sposano con il rifacimento di un sistema di illuminazione incentrato sull’impiego di faretti che consentiranno di ospitare all’interno di Tor San Michele mostre ed esposizioni permanenti di varia natura”.

“Dopo la conclusione della seconda fase di restauro servita, tra l’altro, alla sistemazione del cavedio interno, al rifacimento delle finestre e delle pareti oltre che all’adeguamento dell’impianto elettrico e di tutti gli interventi necessari a riaprirla al pubblico dopo la fine del lockdown Tor San Michele sarĂ  interessata da una terza tranche di lavori finanziata con i fondi del Pnrr. Attraverso queste risorse sarĂ  possibile restaurare e ripulire la muratura esterna e procedere alla completa riqualificazione anche dell’area esterna alla recinzione della torre”.

I nuovi lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del prossimo anno per terminare entro il 2026 e comprenderà anche l’area demaniale un tempo in stato di completo abbandono e ancora occupata da qualche ricovero abusivo. In questo settore dovrebbe essere realizzato un parcheggio posizionato su via dell’Idroscalo, di fronte al Parco Letterario intitolato a Pier Paolo Pasolini, e creata un’ulteriore estensione dell’Oasi Chm della Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu) che consentirà di inglobare e a proteggere il bastione michelangiolesco.

“Nel nuovo parco -puntualizza Marta Di Berti- è prevista anche la piantumazione di alberi e piante autoctone a salvaguardia del panorama ma anche dell’habitat locale dove vivono o passano moltissime specie di uccelli e come è già stato fatto nel giardino recintato di Tor San Michele in cui è stato preservato un canneto che attrae rapaci e altre specie di volatili. Questo ci consentirà di ampliare l’offerta al pubblico di ulteriori percorsi didattici”.

L’Associazione culturale quattro sassi proseguirà il ciclo di visite guidate alla torre anche nella seconda settimana di dicembre. Un evento che sarà seguito, in vista del Natale, da un laboratorio destinato ai bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. La partecipazione agli eventi dell’Associazione è gratuita ed è subordinata al pagamento di una quota di iscrizione unica annuale di 12 euro a persona.

L’obbiettivo è di immergersi nell’atmosfera di una costruzione fortificata di forma ottagonale alta circa venti metri e utilizzata, un tempo, come torre di avvistamento oltre che struttura strategico militare di avamposto a sostegno della Rocca di Ostia.

Una funzione difensiva evidenziata dalla presenza di un cavedio centrale di forma cilindrica che permetteva di incanalare all’interno di un pozzo pieno d’acqua le palle incendiarie ed esplosive catapultate nella piazza d’armi da eventuali assalitori.

Per informazioni e prenotazioni delle visite guidate si può contattare l’email info@quattrosassi.com o visitare il sito http://www.quattrosassi.com/home.aspx.

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