Ripartono a Ostia i lavori per la lotta all’erosione marina. Da questa mattina gli operai sono al lavoro per l’allestimento del cantiere dal quale partiranno le piste di accesso alla scogliera del tratto centrale di Ostia che, a distanza di 35 anni dalla sua posa, necessita di un consolidamento.
Dopo la pausa estiva ripartono i lavori per la posa della scogliera a difesa di Ostia dall’erosione marina
Quello che si sta allestendo in largo dei Canotti, presso la spiaggia libera attrezzata “Hakuna Matata” è il cantiere per la seconda metà dei lavori iniziati il 14 dicembre dello scorso anno e interrotti con l’inizio della stagione balneare a giugno scorso. La dotazione economica, messa a disposizione interamente dalla Regione Lazio, è di 1,6 milioni di euro e servirà per “rifiorire” (ovvero consolidare e rendere nuovamente eff9icace) la line di 2700 metri di scogliera parallela alla costa dal Pontile al Canale dei Pescatori.
A giugno si era concluso il lavoro dal Pontile al “Curvone” di piazzale Magellano. Ora tocca alla costa residua fino al molo di ponente del Canale dei Pescatori.
La novità rappresentata dal nuovo cantiere, che partirà con le ruspe a metà novembre, è che l’impresa creerà un deposito locale degli scogli per ridurre i tempi di lavorazione. L’imperativo è di completare l’intervento prima dell’estate prossima. Lo chiedono gli operatori balneari ma anche quanti vivono di turismo nella zona: la presenza di un cantiere in una delle spiagge libere attrezzate più gettonate di Ostia Levante è un elemento di grave dissuasione verso i turisti che scelgono Stella Polare per le proprie vacanze.
Tutto fermo nella rimozione delle cabine crollate
Resta irrisolto il problema dei ruderi che rendono impraticabile la spiaggia compresa tra l’Hibiscus e lo Sporting Beach. E anche i lavori promessi dalla Regione Lazio sono slittati a primavera 2025. L’assenza di concessionari per il Kursaal e per lo Sporting Beach (impianti revocati dal Campidoglio) e il sequestro dello Shilling riversano sul X Municipio la responsabilità dello stato delle cose. Ovviamente il parlamentino locale non ha né le risorse né la volontà di rimuovere le macerie provocate dall’erosione che ha fatto crollare le cabine. Inascoltato anche l’invito della Regione Lazio rivolto al Comune di Roma perchè agisca. Così la situazione resta in una fase di stallo con il divieto di accesso in quel tratto di costa.
E non fa passi avanti neanche il piano di “reinsabbiamento” finanziato e appaltato dalla Regione Lazio con quasi 5 milioni di euro. Sono circa 190mila metri cubi di sabbia che sarà prelevata alla foce del Tevere, del Canale dei Pescatori e del porto turistico che dovranno essere riversati sulle rive tra il canale stesso e lo Shilling. Le ultime notizie ufficiose danno l’apertura di quel cantiere per il mese di marzo 2025 e non potrebbe essere altrimenti visto che con le mareggiate di novembre e di febbraio, tutta quella sabbia potrebbe essere spazzata via e vanificare l’intervento.
Ed è invece senza date né finanziamenti il maxi-progetto di sistemazione della costa fino alla Tenuta del Presidente come disegnato dall’ingegner Leopoldo Franco, docente della facoltà di Ingegneria del Mare, con pennelli di scoglio trasversali alla spiaggia.