Affittacamere chiuso a Roma per ordine del Questore. Il gestore, un cittadino bengalese, violava in maniera sistematica l’obbligo di registrazione degli ospiti. Allegra anche la gestione dei registri, e per di più in una zona cruciale come Termini.
Licenza sospesa per l’affittacamere dopo un controllo mirato. Ospiti senza un nome
Il Questore di Roma ha emesso il provvedimento di sospensione della licenza per 15 giorni, in base all’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza. L’affittacamere, dopo il controllo mirato della Polizia di Stato, e l’affissione dell’ordine dovrà tenere chiusi le stanze, per non rischiare la sospensione definitiva.
Nello specifico, gli agenti della Divisione Polizia amministrativa e Sociale, a seguito di un controllo amministrativo, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria un 41enne del Bangladesh, gestore di una struttura ricettiva in via Calatafimi, per falsità in registri e notificazione e per aver violato la normativa in merito all’obbligo di registrazione degli alloggiati.
Per tali motivi è stata disposta la sospensione per la durata di 15 giorni dell’attività ricettiva e la denuncia del gestore della stessa.
Gli agenti della Polizia di Stato hanno notificato il provvedimento e, come previsto dalla normativa, hanno affisso all’ingresso della struttura ricettiva il cartello con la dicitura “Chiuso con provvedimento del Questore”.
In centro residenti contro i b&b
A Roma centro, intanto, cresce il malumore per la proliferazione dei b&b. A chiedere di mettere un freno ai b&b Viviana Piccirilli Di Capua presidente dell’associazione Abitanti Centro Storico Roma: “Snaturano il cuore di Roma”.
Dal 2018 ad oggi le strutture extralberghiere sono passate da 17mila a 30mila. Più controlli negli uffici tecnici e più blitz nelle strutture sospette. Sono le indicazioni suggerite dai romani “prima che sia troppo tardi”.
“Servono maggiori controlli sulle autorizzazioni: emerge spesso dagli accertamenti della Questura che chi detiene la struttura o non denuncia le presenze o le utilizza come alberghi con una unica reception”, denuncia Viviana Piccirilli Di Capua