Un freno ai b&b. Lo chiedono i residenti del centro storico assaltati nei condomini da turisti mordi e fuggi e da strade dove aprono solo negozi di souvenir e chiudono le panetterie. Motivo? Snaturano il cuore di Roma. A denunciarlo Viviana Piccirilli Di Capua dell’associazione Abitanti Centro Storico Roma.
Troppi b&b, crescono in numero esponenziale nel centro storico ormai in via di spopolamento. Le proposte a tutela di Roma
Dal 2018 ad oggi le strutture extralberghiere sono passate da 17mila a 30mila. Più controlli negli uffici tecnici e più blitz nelle strutture sospette. Sono le indicazioni suggerite dai romani “prima che sia troppo tardi”.
In vista del Giubileo, con una aspettativa di oltre 100.000 presenze al giorno, i residenti del centro storico di Roma manifestano la necessità di porre un freno al boom dei b&b prima che sia troppo tardi.
“Servono maggiori controlli sulle autorizzazioni: emerge spesso dagli accertamenti della Questura che chi detiene la struttura o non denuncia le presenze o le utilizza come alberghi con una unica reception”, denuncia Viviana Piccirilli Di Capua all’AdnKronos.
Patrimonio abitativo a rischio
“Un danno enorme per la città. E non è solo una questione di sicurezza, ma l’aumento indiscriminato di B&B sta dilapidando il patrimonio abitativo. In questo modo si distrugge l’identità storica di un sito che l’Unesco ha riconosciuto quale patrimonio mondiale dell’umanità. Lo stesso turista che gira per il centro oggi non trova più quell’identità reale che fa di Roma una città unica, solo negozi di souvenir“.
Con l’arrivo del Giubileo la situazione “potrebbe peggiorare: il timore è che sia già troppo tardi ma confido nella buona volontà di salvare il nostro territorio. Intanto, si provveda affinché d’ora in poi non si apra più un B&B in centro“.
Il centro si sta spopolando
“Nel centro storico ci sono tanti palazzi vincolati dove dovrebbe essere proibito mettere su un B&B”, aggiunge Piccirilli Di Capua.
Con il moltiplicarsi di queste strutture – secondo i residenti si è giunti a una promiscuità senza regole che mina la serenità dei pochi audaci che resistono al caso, visto che il centro della Capitale si sta spopolando.
Gli stessi artigiani, i negozi di vicinato, infatti, sono sempre meno. “Questo non è fare affari, economia, è solo consumo del territorio con una comunità che così viene ‘sbriciolata’ in una indifferenza che comincia a far paura. Ci vuole coraggio, non una resa“, chiude Di Capua aggiungendo “al di là di quanto possa fare il governo (ragionando e non partendo dai numeri), l’Amministrazione capitolina dovrebbe cominciare a fare maggiori controlli negli uffici tecnici. Interventi precisi, magari decisi attraverso un tavolo dedicato“.