Porta Maggiore, la polizia locale sequestra 400 chili di oggetti recuperati dai rifiuti e destinati alla vendita illegale

Operazione congiunta della polizia locale che in via Isacco Newton al Portuense per rimuovere i rifiuti dall’insediamento abusivo sgombrato nei giorni scorsi

Scarpe e abiti usati, oggetti di plastica di vario tipo e materiali riciclabili recuperati nei cassonetti dei rifiuti e pronti a essere venduti sul mercato del commercio abusivo. Questo il frutto di un’operazione di contrasto alle attività illegali che ruotano attorno al deposito tram di porta Maggiore effettuata oggi, venerdì 23 agosto, dagli agenti della polizia locale di Roma Capitale.

Operazione congiunta della polizia locale che in via Isacco Newton al Portuense per rimuovere i rifiuti dall’insediamento abusivo sgombrato nei giorni scorsi

Alla fine i materiali di risulta sottratti ad alcune persone intente ad allestirli su teli a ridosso di uno dei capolinea Atac hanno raggiunto il ragguardevole peso di circa 400 chili che è stato possibile smaltire solo grazie all’intervento dei mezzi dell’Ama, l’azienda municipalizzata di Roma capitale che provvede allo smaltimento e al riciclaggio dei materiali di scarto.

Alla vista delle pattuglie dei caschi bianchi le persone che stavano selezionando gli oggetti destinati alla vendita sono fuggite facendo perdere le loro tracce.

Nel quartiere Portuense gli agenti dell’XI Gruppo Marconi hanno, invece, proseguito le attività di messa in sicurezza e pulizia gestite da personale e mezzi Ama per la rimozione di masserizie, lamiere e rifiuti abbandonati in loco (leggi qui).

Si è trattato della fase finale di ripristino del decoro urbano che ha avuto luogo nei giorni scorsi a ridosso di un cavalcavia situato nei pressi di via Isacco Newton dove è stato sgombrato un insediamento abusivo su cui da tempo i residenti avevano sollecitato l’intervento delle istituzioni anche per la pericolosità rappresentata da incendi che hanno devastato la zona nelle settimane precedenti e che potrebbero aver avuto origine da qualche falò o altra fonte di innesco utilizzati in modo improprio dagli occupanti del campo.

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Alla fine del mese di giugno il sindaco Roberto Gualtieri aveva firmato un’ordinanza urgente che disponeva, tra l’altro, la commercializzazione di prodotti alimentari nei mercati e negli esercizi commerciali adiacenti ai punti in cui si era sviluppato il rogo per evitare l’ingestione di sostanze nocive e inquinanti da parte dei consumatori (leggi qui).

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