Ha caricato la pistola, ha esploso un colpo a bruciapelo freddando la moglie al volante in mezzo alla strada e poi l’ammissione ai carabinieri subito intervenuti: “Sono stato io. Quella…se lo meritava”. “E comunque volevo sparare alle gambe, la volevo lasciare in carrozzella…invece s’è mossa“.
Il marito assassino spiega il movente, l’ultimo sfregio alla vittima: “Lo meritava”
Il movente che avrebbe spinto martedì mattina Domenico Ossoli a uccidere a sangue freddo la moglie Annarita Morelli è agganciato a poche parole dette da lei pochi giorni prima all’ex marito.
Era il 4 agosto, due giorni prima del delitto: “Il nostro matrimonio è finito. Devi fartene una ragione. Ho un altro”. Non era vero ma la donna, vittima dell’ossessione dell’ormai ex marito, ha giocato una bugia come ultima carta per allentare la presa di lui.
Ed invece si è scatenato l’inferno che da mesi covava. L’uomo, infatti, era solito registrare le chiamate con la moglie, più di una volta (compreso negli ultini giorni) aveva piazzato alla sua auto un gps per controllarne con lo smarthhone gli spostamenti, e poi con le chiavi in tasca, pur essendosi trasferito a Norcia, rientrava in casa di lei per dormire imponendogli la sua presenza.
Intanto sono emersi altri particolati. Nella sua abitazione a Norcia i carabinieri hanno trovato altre armi da fuoco, una pistola e un fucile, mentre la Beretta usata per l’esecuzione della moglie è stata subito consegnata ai carabinieri.
“Freddo e lucido”
Il femminicidio di Annarita Morelli non solo è stato premeditato, ma è maturato per “motivi abietti, malvagi”.
Pe la procura che ha chiesto e ottenuto la misura cautelare per omicidio premeditato aggravato appunto da motivi abbietti l’imputato avrebbe agito in maniera “fredda e lucida“ accumulando nei riguardi “della vittima una carica di violenza e di rabbioso risentimento che è venuta a esplosione il 6 agosto quando l’indagato partiva da Norcia portando con se la pistola carica col chiaro intento di uccidere la povera Morelli che attingeva a bruciapelo con un colpo all’altezza della spalla mentre la donna stava facendo manovra con la sua vettura“.
Marito assassino a 83 anni
In mattinata il femminicidio di un’altra anziana a Castelnuovo di porto. La vittima aveva 76 anni, il marito e suo assassino 83 anni.
Il procuratore capo di Tivoli auspica che il femminicidio possa essere presto configurato da un reato specifico.