Acli Terra: “Vi insegniamo a cucinare la nuova specie aliena di pesce”

Dopo il granchio blù una nuova specie aliena di pesce invade il Mediterraneo. Le raccomandazioni di Acli Terra

Dopo il granchio blù una nuova specie aliena, non solo endemica ma molto gustosa, inizia a diffondersi nel Mar Mediterraneo. Si tratta di un tipo di pesce proveniente dalle Americhe che, seguendo i ciclici cambiamenti dell’emergenza climatica ha iniziato a popolare, sfruttando il passaggio rappresentato dal canale di Suez, le coste della Grecia e della Turchia e che si prepara ad arrivare anche nelle nostre acque.

Dopo il granchio blù una nuova specie aliena di pesce invade il Mediterraneo. Le raccomandazioni di Acli Terra

Si chiama “Lion fish”, pesce leone, ed è stato, in questi giorni, al centro di una serie di incontri organizzati per la prima volta in Italia da Acli Terra che, in sinergia con l’associazione ambientalista Elafonisos Eco, rappresentata da Katerina Kokkinaki, ha lanciato una campagna informativa per preparare gli operatori del settore ittico, chef e ristoratori all’arrivo di questi nuovi esemplari onnivori.

Scopo degli incontri è stato di illustrare come sfruttare le caratteristiche nutritive e gastronomiche di questa nuova specie, in modo sostenibile anche a livello commerciale da parte dei consumatori e delle famiglie.

Serate tecnico-scientifiche e di degustazione che saranno replicate il prossimo 17 maggio a Milano.

Il presidente di Acli Terra, Nicola Tavoletta, ha rivendicato il merito di essere arrivati “primi nel nostro Paese con un’iniziativa attraverso cui intendiamo fornire una risposta positiva” capace di arginare anche “i sicuri danni che saranno provocati dai pescatori e agli operatori del mondo ittico, dopo l’arrivo di questo vorace pesce”.

Il pesce leone è, infatti, chiamato anche pesce scorpione, e ha un sapore gustoso e simile allo scorfano, poiché si riproduce molto rapidamente ed è in grado di minacciare specie concorrenti di dimensioni sino a 7 volte maggiori rispetto al suo peso.

Conoscere per non distruggere e sfruttare le molteplici proprietà di questo nuovo piccolo predatore dei mari

Acli Terra, ha aggiunto Tavoletta, è impegnata a delineare un programma informativo di ampia portata per evitare che il “Lion Fish” sia oggetto di campagne discriminatorie, sensibilizzando anche le istituzioni a un suo “utilizzo gastronomico”.

Katerina Kokkinaki Elafonisos Eco ha sottolineato come “queste specie aliene, pur nel danno che provocano, e penso alla mia Grecia dove il pesce leone è già arrivato -ha puntualizzato l’ambientalista- possono essere convertite in un beneficio economico sia per i nostri pescatori sia per nostri mercati. Dobbiamo consumare il ‘Lion Fish’ anche per evitare una sua riproduzione indiscriminata”.

L’arrivo del pesce leone, in sintesi, non deve fare paura ma deve costituire un’occasione e uno stimolo per introdurlo sulle nostre tavole e per impiegarlo utilmente in campo estetico, essendo ricco oltre che di Omega 3 di collagene.

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La tropicalizzazione del Mar Mediterraneo, torna, insomma, prepotentemente alla ribalta dopo che la scorsa stagione tenne banco la diffusione abnorme del granchio blù.

Anch’esso un esemplare onnivoro e pericoloso per l’equilibrio dell’ecosistema (leggi qui) tanto da risalire addirittura il canale dei Pescatori di Ostia (leggi qui) e da indurre gli specialisti a creare un apposito osservatorio nella cittadina di Sabaudia (leggi qui). Per non demonizzarlo e per trasformarlo in un proteiforme alleato.

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