Granchio blu, nasce a Sabaudia un osservatorio sul fenomeno

Il centro di ricerche sul granchio blu sorgerà sul lago di Paola per studiare e contenere la presenza invasiva di questo animale

Granchio blu, nasce a Sabaudia un osservatorio sul fenomeno

Nasce a Sabaudia l’osservatorio per il granchio blu. Sarà un centro di ricerca per le specie aliene e, in particolare, per questa che negli ultimi tempi sta provocando non poche ansie e preoccupazioni.

Il centro di ricerche sul granchio blu sorgerà sul lago di Paola per studiare e contenere la presenza invasiva di questo animale

L’osservatorio sulle specie aliene e il granchio blu sorgerà al lago di Paola grazie all’iniziativa dell’istituto di ricerca Gustavo Brunelli, che già su questo lago svolge la propria attività da una cinquantina di anni, e del Parco Nazionale del Circeo.

La necessità di osservare sulle coste laziali questo fenomeno deriva dalla diffusione sempre maggiore che questo granchio sta avendo e dalle forti preoccupazioni per le conseguenze che sta creando, sia nel Lazio che nel resto delle coste italiane, l’invasione di una specie non autoctona, vorace e che aggredisce gli animali già presenti.

Per quanto riguarda nello specifico il lago di Paola, esso come tutte le aree protette rappresenta un “luogo indispensabile per la custodia della biodiversità necessaria per la sopravvivenza del genere umano”. Al momento, però, gli esemplati florofaunistici sono in pericolo.

Questa iniziativa sarà sicuramente di supporto e aiuto agli operatori del settore, costretti a fare i conti con la presenza di un animale che fa strage di cozze, vongole, telline. Il fenomeno va studiato, approfondito e vanno cercate soluzioni idonee di contenimento.

Il granchio blu mette a rischio la sopravvivenza di specie considerate emblemi delle politiche di conservazione di questi ambienti, come i cavallucci marini presenti nel Canale Romano e diverse altre specie già minacciate  e questo rappresenta il pericolo più grande“, ha spiegato il biologo Armando Macali in occasione di un tavolo tecnico a cui hanno preso parte esperti della conservazione della biodiversità e della qualità delle acque insieme agli acquacoltori e agli allevatori di mitili.

Il direttore scientifico dell’Istituto Brunelli, Armando Macali, ha spiegato  che “la presenza del granchio blu sulle coste è probabilmente legata alla tendenza di questa specie di muoversi tra i laghi retrodunali e le foci costiere, utilizzando i tratti costa come vere e proprie vie di comunicazione”.

Un fenomeno che, appunto, va studiato per contenerlo e per mitigarne gli effetti della presenza all’interno degli ecosistemi locali. Presenza che ha conseguenze devastanti anche sulle attività produttive e turistiche delle nostre coste.

L’Osservatorio si avvarrà anche dell’aiuto del Comune e delle due società agricole che operano nel lago, l’Azienda Vallicola del Lago di Paola e Ittica Lago di Paola: metteranno a disposizione le imbarcazioni e gli impianti fissi per la raccolta di esemplari di granchi blu.

Nel frattempo gli esperti lavoreranno ad un progetto, che verrà presentato nei primi di gennaio, per ottenere un finanziamento FEAMPA.

Per approfondire l’argomento sulla presenza del granchio blu sulla coste laziali puoi consultare anche questo articolo in cui si parla del granchio blu pescato ad Ostia a settembre nelle acque del Canale dei Pescatori.