Questa volta l’attacco della baby gang è giunto a notte fonda. La rabbia dei vandali si è scatenata contro una panchina multicolore sul cui schienale compariva la scritta “Aiutaci a tenere pulito”. L’avevano posizionata su via Wolf Ferrari, nel quartiere dell’Infernetto all’altezza della fermata Atac dello 070, i volontari ambientalisti della sezione locale del Gruppo Retake. Adesso della panchina restano poche assi spezzate e un’intelaiatura in ferro divelta.
Attacchi indiscriminati al decoro urbano di un quartiere messo sott’assedio dal fenomeno delle baby gang
Un gesto incomprensibile che trova terreno fertile nella logica distruttiva di quella che, con ogni probabilità, è solo una delle bande di giovani adolescenti presenti nell’abitato situato a ridosso del litorale romano.
Oltre al danno materiale c’è stata anche la beffa perché la panchina era stata volutamente sistemata per offrire una comoda sistemazione ai viaggiatori che attendono, spesso a lungo, l’arrivo del bus che fa capolinea alla stazione della Metro B all’Eur.
Un bersaglio studiato e preso di mira con attenzione anche perché la zona è poco visibile dalle abitazioni circostanti, ma soprattutto si trova nel cono d’ombra su cui non arrivano gli obbiettivi delle telecamere di sorveglianza.
“Siamo di fronte a un fenomeno preoccupante -denuncia Lorenzo Spigai che abita nel quartiere da tantissimi anni- anche perché quello della panchina è solo uno dei tanti gesti di disprezzo per il decoro urbano dell’Infernetto. In azione ci sono gruppuscoli di giovani teppisti che hanno colpito, per esempio, anche la zona dei Parchi della Colombo dove si arrampicano sui muri di confine delle proprietà staccano i coppi, le tegole di cotto che li decorano e poi li lanciano in mezzo alla strada divertendosi a guardarli mentre vanno in frantumi. Purtroppo -incalza Spigai- con il passare del tempo la trascuratezza e la mancanza di controlli hanno trasformato questa zona in una sorta di terra di frontiera. Ci sono 35mila abitanti ma di notte le persone spariscono e anche chi assiste a certi episodi spesso sceglie la linea dell’omertà”.
Nella lista del degrado del quartiere anche la mancanza di manutenzione del verde con molti altri pini a rischio crollo
Quello del teppismo è soltanto uno dei capitoli di un articolato cahier des doléances dedicato all’Infernetto. Nella lista ci sono i collegamenti largamente insufficienti dei mezzi pubblici di trasporto verso la città ma anche la mancanza di pulizia e cura del verde preso in carico, al pari della rete stradale, dall’amministrazione comunale che non riesce neppure a gestire le situazioni di emergenza e, in primo luogo, quelle connesse al crollo dei pini pericolanti.
“Non si ha l’impressione di vivere in un quartiere residenziale ben frequentato ma in una zona franca totalmente abbandonata, caratterizzata dalla totale assenza di cura del verde. Con conseguenze potenzialmente gravissime come quando -ricorda Spigai- mi sono trovato a bordo di un autobus colpito di striscio dal crollo di un enorme tronco” (leggi qui).
“Ho scritto all’ufficio di Gabinetto del sindaco -prosegue Spigai- attenendomi a tutte le procedure previste nel caso, anche tramite l’invio di posta elettronica certificata, per segnalare gli alberi che sono a rischio cedimento perché malati o giunti a fine vita. Hanno protocollato la richiesta ma non si è mai visto nessuno, può sembrare di cattivo auspicio ma sembra che gli enti responsabili aspettino il morto per intervenire”.
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