Roma, rolex e oro dati in pegno: sequestrato a una famiglia rom il tesoretto del rubato

Rolex, oro e goielli, per l'autorità giudiziaria frutto di furti e rapine, veniva dato in pegno: scatta il maxisequestro

I Rolex sottoposti a sequestro

Rolex soprattutto, ma anche oro e gioielli. Di provenienza sospetta venivano dati in pegno. Nei giorni giorni scorsi il maxi sequestro per quasi mezzo milione. Sottratto così dalla polizia di Stato il tesoretto di una famiglia sinti stanziale a Roma divenuta tristemente nota per la morte del figlio ventenne, Nicholas Brischetto, schiantatosi nel luglio 2022, in diretta social, a 300 all’ora con una Audi R8 presa a noleggio. Per l’autorità giudiziaria era stato accumulato con furti e rapine.

Rolex, oro e goielli, per l’autorità giudiziaria frutto di furti e rapine, veniva dato in pegno: scatta il maxisequestro

Valore del sequestro eseguito nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma oltre 450.000 euro. Un bottino, secondo l’autorità giudiziaria, accumulato con furti  e rapine in abitazioni, truffe ai danni di anziani, anche tramite piattaforme di annunci online, riciclaggio di veicoli di lusso ed altre attività delittuose.

Le polizze rintracciate presso un Banco Pegni della Capitale risultavano stipulate su 19 orologi Rolex, 9 dei quali modello Daytona, di cui 7 in oro, 1 acciaio e oro e 1 acciaio, nonché su diversi gioielli.

Tre gli indagati Kristjian Orsus Brischetto, 49 anni, sinti di origine croate, la moglie –  entrambi genitori di Nicholas il 22enne morto nell’incidente – la sorella di lui.

Nei confronti di tre indagati nel mese scorso era stato eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione -, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal Questore di Roma, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Gialla e Nera”.

Nell’occasione erano stati sequestrati, in collaborazione con la Guardia di Finanza, beni e assetti societari, per un valore complessivo di 1,8 milioni di euro, tra cui immobili, società e autovetture di lusso poiché di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, ovvero frutto di attività illecite o che ne costituiscono il reimpiego.

Le indagini

Le indagini patrimoniali svolte, che abbracciavano l’arco temporale di oltre un ventennio, avevano evidenziato come i tre indagati, a fronte di un’assoluta sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” e il patrimonio direttamente o indirettamente loro riconducibile, avessero effettuato importanti investimenti immobiliari e in società per reinvestire i profitti illeciti.

Cercasi proprietari di gioielli rubati

Proprio ieri i carabinieri hanno lanciato un appello per rintracciare i proprietari di gioielli e Rolex recuperati durante una operazione. I beni, circa 400 pezzi, sono stati inseriti nel data base degli oggetti rubati