Colleferro, “gara per la mensa truccata”: 4 ai domiciliari. Tra gli arrestati la comandante dei vigili e un medico

La gara ritenuta "truccata" dalla procura: in 4 finiscono ai domiciliari, compresa la comandante dei vigili urbani

I carabinieri dei Nas

Gara per la mensa scolastica nel Comune di Colleferro finisce sotto la lente della procura: in mattinata 4 arresti. Le misure cautelari, per turbativa d’asta e falsità ideologica, eseguite dai carabinieri dei Nas hanno causato un “terremoto” giudiziario negli uffici istituzionali, dal Palazzo comunale alla Asl.

La gara ritenuta “truccata” dalla procura: in 4 finiscono ai domiciliari, compresa la comandante dei vigili urbani

Il provvedimento è scattato per alcuni membri della commissione d’appalto tra cui una dottoressa, medico della Asl Roma 5 residente in provincia di Frosinone e in servizio a Colleferro; per la comandante locale dei vigili urbani (anche lei frusinate); per una dirigente e un funzionario del Comune, chi residente a Colleferro chi nella vicina Valmontone.

Le misure sono state eseguite a Colleferro e perlopiù all’interno del Palazzo Comunale.

A firmare le misure cautelari agli arresti domiciliari il gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Le misure sono state emesse a carico di componenti della commissione giudicatrice della gara d’appalto per l’affidamento dei servizi di mensa scolastica per le scuole dell’infanzia e primarie del Comune di Colleferro.

L’inchiesta

I provvedimenti scaturiscono da una indagine del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità della Capitale che avrebbe consentito di far emergere più condotte illegali da parte del responsabile unico del procedimento della Centrale Unica di Committenza di Colleferro, del Presidente e di due membri della commissione giudicatrice, ossia gli attuali quattro indagati.

Nel mirino presunte false attestazioni della Commissione che  redigendo più verbali di riunioni mai avvenute (ne’ in presenza ne’ online) relative alle varie fasi di valutazione delle offerte presentate dalle società partecipanti avrebbero di fatto turbato la gara d’appalto favorendo la società vincitrice.

Gara, l’assegnazione annullata

Gli elementi raccolti dai militari del Nas hanno consentito al palazzo di giustizia di Velletri di emettere le misure cautelari per i reati di concorso in turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici con collusioni consistite nel formulare – come ritenuto dagli inquirenti – un fittizio e palesemente irrazionale giudizio di congruità dell’offerta economica presentata dalla società che, in un primo momento, è risultata aggiudicatrice dell’appalto.

Appalto poi contestato al Tar dalla seconda classificata. Il Comune avrebbe a quel punto impugnato il provvedimento del Tar con un ricorso al Consiglio di Stato ottenendo una nuova bocciatura.

Da qui, l’estate scorsa, l’annullamento della delibera che affidava l’appalto alla prima società e la conseguente assegnazione alla seconda società classificata nella gara.

 

Si precisa che l’indagine si trova ancora in fase preliminare e gli indagati vanno ritenuti innocenti. La colpevolezza va infatti ritenuta tale solo quando stabilita in via definitiva dalla Cassazione.