Arrestato alle porte di Roma il rapinatore che ha terrorizzato l’intera area tiburtina

Il rapinatore arrestato era diventato il terrore e pericolo pubblico numero uno nell'area tiburtina, dove aveva messo a segno svariati blitz ai danni di commercianti e cittadini

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Alle porte di Roma, nel comune di Vicovaro, provincia capitolina, gli investigatori del Commissariato della polizia di stato di “Tivoli-Guidonia” e i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno arrestato S.U., 47enne con numerosi precedenti penali e di polizia, per reati contro il patrimonio e per stupefacenti.

Il rapinatore arrestato era diventato il terrore e pericolo pubblico numero uno nell’area tiburtina, dove aveva messo a segno svariati blitz ai danni di commercianti e cittadini

In particolare, tra i vari reati per i quali gli inquirenti lo indagano, ci sono alcune rapine pluriaggravate fatte tra il 9 dicembre 2023 e il 4 febbraio di quest’anno, in strada e ai danni di vari esercizi commerciali di Tivoli e della frazione vicina di Villa Adriana.

Tra le vittime delle sue rapine c’è anche un’anziana signora, seguita sin dall’interno di un Ufficio Postale del centro cittadino, dove aveva ritirato la pensione e pedinata sino all’androne della sua abitazione.

A quel punto, minacciandola con una pistola, l’uomo la seguiva lungo le scale con l’intento di strapparle la borsa.

La rapida reazione dell’anziana, che iniziava a urlare per chiedere aiuto, attirava l’attenzione di altre persone che, scongiurando ulteriori iniziative violente dell’uomo, lo avevano spinto a fuggire.

Altre rapine sono state invece portate a termine dall’indagato ai  danni di esercizi commerciali del centro di Tivoli e di Villa Adriana – negozi di abbigliamento, di scarpe, di articoli da regalo – perpetrati, anche a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, travisato e minacciando di morte le vittime, nonché minacciandole con armi da fuoco.

In un caso, arrivava persino ad utilizzare lo spray urticante nei confronti di un cliente – un Agente della Polizia Locale di Guidonia Montecelio che con coraggio lo disarmava, al fine di neutralizzarne la decisa reazione, riusciva così a guadagnarsi la fuga.

Azioni criminali senza fine, che, per il modus operandi e la violenta determinazione dell’uomo, provocavano un forte clamore mediatico nell’hinterland tiburtina, per il quale era diventato un vero terrore, un pericolo pubblico.

Gli elementi analizzati dagli investigatori della Polizia di Stato sono stati così incrociati e condivisi con quelli raccolti dall’Arma dei Carabinieri contribuendo a formare un quadro probatorio che ha portato all’emissione, previa richiesta, da parte del Giudice per le indagini preliminari di un provvedimento restrittivo, che condivideva dunque le conclusioni cui si giungeva in sede di informativa, così descrivendo gli elementi tratti dalle prove, riguardo alla sua personalità e al suo modo di agire: “precisi e concordanti”, “granitici”, “coerenti” ed infine concludendo che: “…Le specifiche modalità e circostanze dei fatti…rendono conto della perpetrazione di plurime rapine, in ambito territoriale circoscritto, a poca distanza temporale tra di esse, con il volto travisato e l’uso di un’arma, a discapito di più persone (anche turbate nell’esercizio delle rispettive attività lavorative) e con conseguente marcata attitudine a determinare grave allarme sociale…”.
Ancora una volta va sottolineata l’importanza degli impianti di videosorveglianza istallati in città, che consentivano una celere identificazione dell’uomo. Analogamente, un plauso va rivolto alle persone testimoni delle rapine, che non esitavano a dare il loro contribuito agli investigatori, a dimostrazione”.

Spostandoci a Roma, e parlando sempre di rapine, recentemente un senzatetto è stato arrestato dopo aver rapinato a mani nude e senza nascondersi il volto, una farmacia in zona Colli Albani.

Come sempre, in questi casi, ricordiamo che ogni indagato o arrestato va ritenuto al momento come presunto innocente in attesa delle prove che evenutalmente si formeranno nel corso del processo, dato che ad oggi ci si trova ancora nelle fasi delle indagini preliminari, in attesa di una definitiva e irrevocabile sentenza di condanna.

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