Omicidio Cerciello, al via l’appello bis per gli americani: la pena potrebbe essere alleggerita

La precedente condanna annullata, ora processo di appello bis potrebbe ridurla

elder

Si apre domani, venerdì 8 marzo, a Roma il processo di appello bis nei confronti di Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth, i due americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso nella Capitale il 26 luglio del 2019 con 11 coltellate.

La precedente condanna annullata, ora processo di appello bis potrebbe ridurla

Hjorth sarà riprocessato per concorso nell’omicidio  mentre per l’amico FElder per le sole aggravanti e per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

La Cassazione per i due americani aveva disposto un nuovo processo di secondo grado, annullando per Elder la condanna a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale mentre per Hjorth, condannato a 22 anni, l’annullamento con rinvio riguarda l’accusa di concorso in omicidio.

Le pene per i due imputati potrebbero essere quindi alleggerite.

La procura generale puntava invece alla conferma delle condanne. Il carabiniere Cerciello “era disarmato e dopo essersi identificato è stato ucciso con 11 coltellate in 20 secondi, ha ricordato il procuratore generale Francesca Loy durante la requisitoria.

I ricorsi delle difese devono essere ritenuti inammissibili – aveva sottolineato – Le sentenze hanno ricostruito la vicenda nei minimi dettagli. Cerciello non aveva motivi per aggredire Elder, che ha tirato subito fuori il coltello sapendo che Cerciello era un carabiniere perché si era qualificato”.

Forse c’è stata una sottovalutazione da parte dei due carabinieri che pensavano di compiere una normale azione di recupero di uno zaino sottratto da due ragazzini – aveva ricostruito il pg – e invece “in 20 secondi Cerciello Rega è stato colpito da 11 fendenti che non c’era alcuna necessità di infliggere dato che ai due americani era stato solo chiesto di fermarsi”.

Intanto un carabiniere è stato condannato per la foto di Hjorth bendato

Le ragioni della difesa

Nel nuovo processo i giudici dovranno rileggere i fatti sulla base delle indicazioni della Corte di Cassazione. Auspichiamo, quindi, che si possa arrivare finalmente a una sentenza che fotografi correttamente quanto accaduto”, dichiarano gli avvocati della difesa Elder, Renato Borzone e Roberto Capra.

La Suprema Corte – aggiungono i due penalisti – è stata molto chiara e ha stabilito che la notte del 26 luglio 2019 i due ragazzi americani non hanno potuto comprendere di avere davanti due appartenenti alle forze dell’ordine e che i carabinieri Cerciello Rega e Andrea Varriale, in borghese, non hanno estratto e mostrato i loro tesserini di riconoscimento. Si tratta di un passaggio che sposta, in direzione della verità, la lettura del fatto nel suo complesso