Omicidio Cerciello, carabiniere condannato per la foto di Hjorth bendato

Al carabiniere contestato di aver scattato e diffuso la foto; un collega era già stato condannato

La foto dell'americano dopo il fermo dell'omicidio Cerciello
L'americano fotografato dopo il bendaggio

Un anno di carcere per il carabiniere accusato di aver scattato la fotografia da bendato a Gabriel Natale Hjorth, l’americano che insieme a Lee Elder Finnegan, è accusato di aver assassinato a coltellate il vice brigadiere Mario Cerciello Rega. La sentenza, oggi, a piazzale Clodio.

Al carabiniere contestato di aver scattato e diffuso la foto; un collega era già stato condannato

Al carabiniere veniva contestato non solo di aver fotografato Hjorth mentre era bendato nella caserma di via In Selci, subito dopo il fermo per l’omicidio, ma anche di aver diffuso la foto in un gruppo WhatsApp.

I reati contestati e riconosciuti in primo grado: abuso e rivelazione di segreti d’ufficio. La procura aveva chiesto una condanna ancora più pesante, un anno e due mesi.

Per gli stessi fatti a febbraio era stato condannato a due mesi, pena sospesa, un altro carabiniere, accusato, invece, di misura di rigore non consentita.

La difesa aveva sostenuto che Hjorth venne bendato, e i suoi polsi legati alla sedia, come misura di emergenza per frenare i suoi gesti violenti. E la foto che lo ritrae in quello stato fu diffusa in una chat riservata fra 18 carabinieri di varie caserme d’Italia “al fine di rassicurare tutti i partecipanti sul fatto che i due responsabili dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega erano stati arrestati”.

Per il delitto avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 a Prati, il processo di appello aveva condannato a 24 anni Finnegan Lee Elder e a 22 anni per Gabriel Natale Hjort .

Condanne poi annullate dalla Cassazione, che ha disposto un appello bis.

Le pene potrebbero essere  alleggerite

La procura generale puntava invece alla conferma delle condanne. Il carabiniere Cerciello “era disarmato e dopo essersi identificato è stato ucciso con 11 coltellate in 20 secondi“, aveva ricordato il procuratore generale Francesca Loy durante la requisitoria.

I ricorsi delle difese devono essere ritenuti inammissibili – aveva sottolineato – Le sentenze hanno ricostruito la vicenda nei minimi dettagli. Cerciello non aveva motivi per aggredire Elder, che ha tirato subito fuori il coltello sapendo che Cerciello era un carabiniere perché si era qualificato“.