Il via libera a un emendamento approvato dalla commissione Ambiente e Attività produttive della Camera apre prospettive nuove alla realizzazione di un parco eolico in mezzo al mare per la produzione di energia elettrica pulita al largo di Civitavecchia.
Sull’orizzonte della cittadina portuale potrebbero affacciarsi le pale di un impianto galleggiante in mezzo al mare per la produzione di energia elettrica pulita
Le misure sono state introdotte durante l’iter parlamentare di conversione del decreto legge energia del 9 dicembre 2023, n. 181 varato dal Governo ed entrato in vigore il 10 dicembre dello scorso anno.
Se le modifiche approvate a Montecitorio durante l’esame in sede referente del provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il prossimo 10 febbraio, saranno licenziate in via definitiva la cittadina portuale potrà partecipare alla ripartizione di risorse pari a 350 milioni di euro ogni anno fino al 2032 allo scopo di realizzare “azioni di compensazione e garantite un equilibrio ambientale e territoriale attraverso l’installazione di impianti” di energia rinnovabile. Il Fondo sarà per il settanta per cento alimentato dai ricavi connessi alla valorizzazione dei ricavi derivanti dall’abbattimento delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica.
Civitavecchia potrebbe dunque partecipare ai bandi di gara per la realizzazione a poca distanza dalla costa di piattaforme e infrastrutture basate sull’installazione di pale eoliche su infrastrutture galleggianti off-shore.
“Grazie all’emendamento votato alla Camera -ha commentato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli- la cittadina tirrenica che inizialmente non era coinvolta, si rimette in gioco tornando al centro della strategia nazionale di un settore che offre opportunità straordinarie per lo sviluppo dell’economia laziale ormai lanciata sulla strada della decarbonizzazione attraverso la transizione energetica anche grazie allo sfruttamento della forza del vento”.
Nel decreto-legge, dedicato principalmente a misure per la sicurezza energetica e per la promozione delle rinnovabili, trovano spazio anche disposizioni sulla gestione dei rifiuti radioattivi e l’avvio di una fase sperimentale sullo stoccaggio geologico del carbonio e il rifinanziamento del Fondo italiano per il Clima.
Sono, inoltre, previsti incentivi rivolti alle aziende energivore (soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali – CSEA) per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili e l’acquisto di gas a prezzi vantaggiosi da parte di aziende attive in settori come la siderurgia, la carta e il vetro da imprese grazie al rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi sul territorio nazionale.