Ostia, nonostante il rialzo dei tassi il mercato della casa frena meno che a Roma

Vivere a due passi dal mare è una scelta che ha contribuito a contenere la crisi della casa innescata dall’aumento del costo del danaro deciso dalla Bce

Stando ai dati sul mercato della casa recentemente pubblicati sul portale Immobiliare.it, Roma, tra le grandi metropoli della Penisola, si colloca al vertice delle preferenze di chi è in cerca di un appartamento. La capitale, con una quota del 9,4% delle preferenze censite dal sito precede, infatti, Milano con poco più del 5% staccando Genova e Napoli che si spartiscono a pari metro una frazione di circa il 4% delle ricerche effettuate on line dai potenziali futuri proprietari.

Vivere a due passi dal mare è una scelta che ha contribuito a contenere la crisi della casa innescata dall’aumento del costo del danaro deciso dalla Bce

A causa del progressivo rialzo dei tassi deciso dalla Banca Centrale Europea e che hanno inciso sul costo dei mutui la Roma -dice Filippo Crocè, coordinatore della Borsa Immobiliare di Roma- mostra una contrazione su base tendenziale delle compravendite di circa il 18/19 per cento rispetto al 2022, ma la crisi non ha inciso nello stesso modo su tutti i municipi. Per esempio a Ostia, dove rispetto a tanti altri quartieri centrali, ci sono molte coppie giovani e si fanno anche più figli il mercato ha rallentato meno che altrove. Merito del mare e del fatto che, nonostante il degrado e le difficoltà legate a un sistema di trasporti ancora deficitario, sul Lido si vive ancora bene e la gente vi si stabilisce volentieri”.

Non a caso la disponibilità di un apparato di trasporto pubblico urbano all’altezza della situazione continua a fare la differenza in città dove tra le zone più gettonate ci sono Talenti, Monte Sacro e Nuovo Salario particolarmente graditi dagli studenti universitari grazie alla presenza della metro B1. Una manna dal cielo per chi possiede immobili posizionati in un quartiere come San Giovanni dove si ha addirittura l’imbarazzo della scelta perché di linee metropolitane ce ne sono addirittura due: la A e la C.

Ma i collegamenti facili e la vicinanza di bus e linee ferroviarie urbane non è l’unica voce a dettare il ritmo complessivo delle quotazioni. “l’invecchiamento progressivo della popolazione -sottolinea Crocè- ha prodotto due effetti. Il primo è che le persone più anziane guardano a case dove siano presenti negozi di vicinato, farmacie, raggiungibili a piedi ma anche strutture ospedaliere e sanitarie a portata di mano. Il secondo fattore è che, nonostante la sensibile riduzione delle transazioni, nel 2023 hanno tenuto le compravendite con cessione della sola nuda proprietà che io preferisco definire una forma di eredità da se stessi perché chi ha raggiunto una certa età, invece di continuare a stringere la cinghi,a si vende le mura e continua a vivere nello stesso appartamento ma con un bel gruzzolo da parte”.

I giovani, invece, per evidenti ragioni economiche si orientano ssu acquisti localizzati nelle periferiema a Centocelle -rimarca Crocè- per esempio prediligono Ostia dove i prezzi sono tra l’altro variabili. Ci sono i locali del centro storico, di Piazza Anco Marzio e di Piazza della Rovere dove i prezzi per acquistare le palazzine d’epoca in stile liberty possono arrivare a 3800/4mila euro al metro quadro, mentre nella zona della Stella Polare, di via dei Promontori e di via Mar Rosso si aggirano sui 2300/2600 al metro quadro con vaalori più o meno allineati a quelli di via delle Baleniere”.

Le quotazioni di Ostia e quelle degli appartamenti situati nell’entroterra del X Municipio

Nell’entroterra del X Municipio a farla da padrone è la zona di Acilia ma anche l’Infernetto, dove le nuove case oscillano tra i 3200 e i 3400 euro a metro quadro, e il quartiere residenziale di Casal Palocco costruito a partire dalla fine degli Anni 50 ed “equiparabile -chiosa Filippo Crocè- a una vecchia signora dove i villini a schiera che mostrano i segni del tempo si contrappongono case di lusso con ampi giardini privati e dove la forbice di mercato è compresa tra i 3900 e il 2900 euro a metro quadro”.

Tutti dati che la Borsa Immobiliare di Roma, assimilabile a ciò che la rivista Quattroruote rappresenta per il listino delle auto, certifica nei suoi rapporti semestrali assoggettati al controllo di un comitato di supervisione che assicura l’estrema attendibilità delle sue valutazioni.

Poiché l’anno nuovo è appena iniziato c’è già chi si sta domandando quale sarà il trend di mercato nei prossimi mesi.

Per chi ha già contrato dei mutui a tasso variabile ed è stato letteralmente torchiato dall’impennata del costo del danaro la via d’uscita migliore, suggerisce Crocè “è quella della surroga e cioè di chiedere a un’altra banca di subentrare rinegoziando il debito in essere. Anche l’atteso abbassamento di un punto base dei tassi da parte della Bce avrà effetti notevoli sugli interessi generati da un prestito spalmato su una durata di 20/30 anni e, poiché le banche vogliono soldi e danno soldi e non si curano delle relative ipoteche perché in caso di insolvenza la casa è soltanto un peso, saranno molti gli istituti pronti a rilevare contratti gravati da condizioni ormai sempre più fuori mercato. Diversa è la situazione di chi è in cerca di un nuovo mutuo. Inutile fare raffronti con il periodo in cui, tra il gennaio del 2021 e il 2022, i tassi variavano tra lo 0,90 e l’1 per cento per quadruplicare nel giro di pochissimi mesi ma saranno più convenienti rispetto alle condizioni proibitive applicate oggi. E comprare casa tornerà a essere un buon investimento”.

Rivitalizzando, così, anche l’indotto delle ristrutturazioni e di chi si occupa di servizi e prodotti legati al settore dell’arredamento.

La tenuta del mattone nazionale attrae l’appetito degli investitori tedeschi

Il mattone, insomma, continuerà a essere l’asse portante dell’economia di risparmio del Bel Paese dove il 70 per cento dei suoi residenti è proprietario della casa in cui vive. E non è un caso che l’appetito dei nostri creditori stranieri, Germania in testa, si getterebbe volentieri a capofitto per obbligare il Governo nazionale a varare un’imposta patrimoniale sulle abitazioni.

Per il momento tutti i tentativi sono stati respinti al mittente e la cosa che non deve sorprendere è che, al contrario, siano sempre di più i tedeschi propensi a vendere le loro proprietà per trovare una nuova vita nelle abitazioni in vendita sulla penisola sorrentina o nei casali disseminati nella curatissima campagna toscana.