Si è concluso con una condanna a 5 anni di reclusione, una multa di 15 mila euro, pagamento delle spese processuali, interdizione dai pubblici uffici e confisca della somma di 347 mila euro, già oggetto di sequestro preventivo, il processo di primo grado nei confronti dell’ex pugile Francesco Lomasto, indagato di usura e minacce nei confronti del noto commerciante pometino Basilio Bucciarelli.
L’ex pugile era stato denunciato da un commerciante, tre anni fa l’arresto
Fu proprio Bucciarelli, stremato dalla situazione, a denunciare – nel giro di pochi mesi – ben 4 usurai ai carabinieri.
L’arresto dell’ex pugile nel 2020
Bucciarelli, a causa di un ingente debito con l’Agenzia delle Entrate, si rivolge, in tempi diversi, a tre “amici” per farsi aiutare a pagare. Ma finisce in una rete di estorsori. Viene picchiato più volte, minacciato, seguito, controllato con telefonate a tutte le ore del giorno e della notte.
Fino a quando, grazie a delle fortunate coincidenze, non decide di denunciare. Il primo strozzino che Bucciarelli fa arrestare è proprio l’ex pugile Francesco Lomasto. La vicenda finisce su tutti i giornali. Lomasto viene colto in flagranza di reato dai Carabinieri del Nucleo Operativo dell’Eur e arrestato nel maggio del 2020.
Il pugile di Pomezia, ormai trasferitosi ad Acilia, accusato del reato di usura, viene bloccato mentre riceve dalla vittima due orologi di pregio del valore complessivo di 33.000 euro.
Gli orologi sono solo uno dei tanti “acconti” che Bucciarelli è costretto a pagare per saldare un debito inestinguibile.
I tassi del 10% applicati hanno portato Bucciarelli a versare, dal 2018, 347.000,00 euro a titolo di soli interessi. Sono questi i soldi che ora il giudice ha deciso di confiscare.
La condanna
Il tribunale di Roma, Sezione X Collegiale, composto dal Presidente Maria Rosaria Brunetti e dai giudici Francesca Di Mario e Lavinia Spaventi, ha dato il suo verdetto il 20 dicembre. Lomasto, oltre a quanto elencato, dovrà anche risarcire Basilio Bucciarelli con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro.
All’epoca, l’arresto dell’ex pugile ebbe grande risalto mediatico. E altrettanto clamore ci fu quando il commerciante di Pomezia, a breve distanza, fece arrestare altre 3 persone.
Poco tempo dopo, Bucciarelli fu oggetto di un attentato: il 14 giugno 2022 intorno alle ore 21:45 un sicario sparò alcuni colpi di pistola davanti la sua abitazione, sfiorandolo, ma l’imprenditore reagì con prontezza. Estraendo la sua pistola, legalmente detenuta, rispose al fuoco. I colpi risuonarono per strada deserta, nel silenzio della tarda serata.
L’uomo a bordo dell’auto, non aspettandosi la reazione di Bucciarelli, scappò senza lasciare tracce, se non i bossoli a terra.
Ricordiamo che fino alla sentenza di terzo grado gli imputati, benché condannati in primo grado, non sono da considerarsi colpevoli.