Ostia, caos spiagge: il Campidoglio ci ripensa e lascia tutto al Municipio

Alla viglia della scadenza delle concessioni balneari, il Campidoglio non dà attuazione alla delibera di riappropriazione della gestione delle spiagge

Il Campidoglio non dà seguito alla delibera di annullamento del decentramento amministrativo relativo alla gestione del demanio marittimo e la patata bollente della scadenza degli stabilimenti balneari resta al X Municipio. Che, per non sbagliare, ha già lanciato la gara d’appalto per il servizio di salvamento sulle spiagge libere.

Alla viglia della scadenza delle concessioni balneari, il Campidoglio non dà attuazione alla delibera di riappropriazione della gestione delle spiagge

E’ caos sulla gestione amministrativa del mare di Roma. Come si ricorderà, il 31 ottobre scorso il Campidoglio ha annullato il decentramento in fatto di gestione del demanio marittimo e si è appropriato delle competenze sul rilascio delle concessioni oltre che dell’organizzazione delle spiagge libere. Ebbene, nel silenzio più assoluto del sindaco e della Giunta, quell’atto non ha fatto passi avanti. Al contrario, l’11 e il 12 dicembre scorsi il X Municipio ha lanciato le gare d’appalto per assicurare il servizio di salvataggio sulle spiagge libere, addirittura per due stagioni, quella 2024 e quella 2025. C’è aria di rinvii a giudizio per la morte di una bagnante in una delle spiagge libere prive di marinai di salvataggio e, forse per questo, il Municipio si è portato avanti con il lavoro.

Silenzio assoluto, dunque, da parte del Campidoglio sul mancato avvio delle attività di organizzazione del Demanio marittimo. “La Giunta comunale – ipotizza Maria Cristina Masi, consigliere comunale di Fratelli d’Italiaha preteso il passo indietro sul decentramento senza aver prima organizzato gli uffici dedicati. Quindi adesso sembra che il Municipio avrà l’onere di compensare tale carenza. Ci stupisce come il Presidente non abbia la minima intenzione di opporsi a tutto questo, ma passivamente subisca qualsiasi umiliazione politica da parte del Campidoglio. Siamo molto preoccupati e sollecitiamo la Commissione Ambiente, richiesta ormai da settimane, che ancora non è stata convocata, ma a questo punto ne comprendiamo il motivo”.

Questo caso sulle competenze arriva alla vigilia del momento più delicato per l’industria della balneazione di Ostia: l’Unione Europea e la Cassazione hanno ingiunto la scadenza delle concessioni improrogabilmente per il 31 dicembre 2023. Ciò significa che dal 1 gennaio tutti i gestori di stabilimenti e di spiagge libere attrezzati privi di concessione pluriennale o comunque scaduta, saranno da considerarsi occupanti abusivi. Per Capocotta e Castelporziano, seppure per ragioni diverse, questo vuoto è già manifesto rispettivamente dal 2 novembre e dal 30 settembre scorsi.

Dunque, in questo rimpallo di responsabilità, a chi compete e con quali strumenti amministrativi lanciare il bando per la gestione degli arenili del mare di Roma? Si farà in tempo a salvare la stagione balneare prossima?