Castelporziano, i gestori dei chioschi: “Negato un servizio ai bagnanti”

Chioschi chiusi sulle spiagge libere, il Consorzio Castelporziano attacca il X Municipio

La lettera del Consorzio Castelporziano sula chiusura chioschi

Delusione per i balneari ma anche per gli stessi bagnanti. Da oggi chi avrà voglia di fare un aperitivo nei chioschi delle spiagge libere di Castelporziano dovrà proseguire altrove. Qui non si potrà ordinare neanche una bottiglina d’acqua. Il X Municipio ha ordinato la chiusura dei chioschi sulle spiagge libere proprio a partire da oggi, domenica primo ottobre, una giornata tutta da godere al mare.

Chioschi chiusi sulle spiagge libere, il Consorzio Castelporziano attacca il X Municipio

La decisione è stata una doccia fredda per il Consorzio Castelporziano, che di getto, ha espresso subito il proprio “rammarico”. “Abbiamo chiesto una proroga al Municipio, negata solo verbalmente nonostante le condizioni meteorologiche favorevoli”, hanno fatto sapere dal Consorzio.

In un lungo scritto tutte le ragioni rivendicate: “Il Direttore del Municipio Marcello Visca ha spiegato la decisione, sostenendo che non sussistono le condizioni per concedere una proroga. Tuttavia, il Municipio non ha ancora fornito una risposta ufficiale, c’è disagio e incertezza tra i cittadini e le nostre aziende che hanno assunto anche l’impegno della pulizia dell’arenile e il salvataggio”.

I titolari dei chioschi sulle spiagge libere rivendicano di operare “a Castelporziano in conseguenza della vendita della attività commerciali che lo stesso Comune ha fatto, non limitate ad un numero di giorni o mesi ma efficace fino a quando il Comune avrà la convenzione con la Presidenza della Repubblica”.

Abbiamo subito ingiustamente anche i sequestri da parte della Guardia di Finanza che ha rilevato che è proprio il Comune che non aveva la concessione e che non la pagava da venti anni – viene aggiunto Noi quindi le vittime: non ci spieghiamo come mai questo accanimento sulla spiaggia libera di Castelporziano quando poi il municipio ha competenze limitate alla concessione, appena rilasciata dalla Capitaneria di Porto, dove non c’è traccia di una limitazione temporale per l’accesso della spiaggia”.

A Castelporziano abbiamo 120 dipendenti, sono anni che subiamo provvedimenti amministrativi e giudiziali per fatti non commessi da noi ma da altri, e ora siamo stanchi – continua  il Consorzio – aspettiamo che il direttore Visca emetta il diniego scritto, oltre che le sole raccomandazioni verbali, per ricorrere a tale provvedimento e tutelare noi, i cittadini e la convenzione presidenziale che ha come scopo primario la tutela ambientale, la sicurezza della balneazione e non ultimo il diritto ad un ristoro di qualità”.

Le richieste

Abbiamo delle aziende, che operano perché è lo stesso comune che ce le ha vendute. Ci chiediamo se da questa domenica anche tutti i nostri colleghi ristoratori all’interno degli stabilimenti balneari, gli altri chioschi sulle spiagge libere, chiuderanno, visto che non sembra esistere un fondato provvedimento di destagionalizzazione che consenta per nessuno di continuare alcuna attività sull arenile di Ostia a partire da domani e fino al primo maggio del prossimo anno.

Il  Consorzio, che grida allo scandalo, inoltre denuncia che i gestori hanno subito per anni provvedimenti dal X Municipio senza che questo fosse titolato a farli.

Il Municipio non ha pagato i canoni, non ha avuto per 20 anni la concessione e questo ha indotto la guardia di finanza a sequestrare noi anziché sanzionare lo stesso municipio – la conclusione – Siamo stanchi e dopo solo 40 giorni di lavoro in un anno crediamo che sia arrivato il momento di tutelare i nostri interessi e i nostri diritti contro i veri responsabili di questo scandalo.