La richiesta di patteggiamento col relativo sconto di pena avanzato da Matteo Di Pietro, lo youtuber del collettivo TheBorderline, che lo scorso giugno travolse e uccise un bimbo di 5 anni a Casal Palocco mentre era alla guida di un suv Lamborghini a noleggio, sta suscitando una sorta di rivolta social. “Quattro anni di carcere, che non si sconteranno mai, a fronte della vita di un bambino?“, è l’appunto più ricorrente.
Per la tragedia di Casal Palocco, ecco le motivazioni di chi è contrario allo sconto
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus, e tra i promotori della legge sull’omicidio stradale è lapidario: “Mi sembra sbagliato che si possa addirittura non celebrare un processo e non dare giustizia ad un bimbo di 5 anni e alla sua famiglia”.
“Questo – aggiunge – non aiuterebbe nemmeno il responsabile a comprendere la gravità del reato commesso. Mi auguro che il giudice rigetti la proposta di patteggiamento. Quattro anni per omicidio stradale e lesioni, quando la velocità ha avuto un ruolo determinante nell’incidente, significa sostanzialmente che Di Pietro non sconterà nemmeno la pena, grazie ai vari benefici previsti dal codice”.
“Ma il senso della legge sull’omicidio stradale – aggiunge – per la quale ci siamo battuti per anni, era proprio quello di dare un senso giustizia alle vittime e impedire che i delitti commessi alla guida finissero con l’impunità“.
L’omicidio stradale “svilito”
“Giova ricordare che si parla di omicidio stradale non sempre, ma solo in presenza di determinate circostanze come la velocità eccessiva, la guida sotto effetto di alcol o droga, la fuga e altre particolari violazioni. A me pare che invece sempre più spesso si stia tornando a sminuire la gravità del reato, con pene sempre più basse in cui il condannato, alla fine, non sconta nemmeno un giorno di carcere. Come se la legge non fosse mai stata approvata“.
L’ultima parola al giudice
Lo youtuber chiedendo il giudizio col rito alternativo punta a uno sconto della pena. La Procura, in base a quanto si apprende, avrebbe dato parere favorevole al patteggiamento e ora il gup, il giudice per l’udienza preliminare, dovrà valutare l’ “accordo” e fissare una nuova udienza.
Non è scontato, però, che il giudice accolga il patteggiamento: potrebbe valutare la pena troppo bassa, non consona alla tragedia di Casal Palocco, data la velocità con cui il giovane viaggiava e le circostanze del terribile incidente avvenuto durante una sfida social.
C’è un precedente abbastanza recente a piazzale Clodio. Ad aprile un gup ha rifiutato il consenso al patteggiamento richiesto da un 43enne che ubriaco e a folle velocità travolse con la sua Mercedes l’auto di un 20enne di Fiumicino, Aldo Abbrugiati, uccidendolo.
Processato con un altro rito alternativo, l’abbreviato, era stato poi condannato a 6 anni di carcere.