La storia si ripete. Così, com’è successo anche l’anno scorso, Ostia non avrà il Mercatino di Natale nel Centro storico. Ed è abortito anche il Villaggio natalizio annunciato dall’amministrazione locale per Acilia. Un ennesimo fallimento quello del X Municipio a guida centrosinistra che si inserisce in una crisi economica senza precedenti che sta desertificando l’isola pedonale nel cuore della cittadina balneare.
Gli operatori economici bocciano i mercatini di Natale: fallisce anche l’unica attrattiva “turistica” messa in campo dal X Municipio, quella delle bancarelle
Era successo già lo scorso anno quando la proposta di allestire un mercatino natalizio nel Centro storico di Ostia non trovò interesse tra gli operatori, forse per il ritardo nella comunicazione istituzionale. Quest’anno si pensava di aver fatto le cose nei giusti tempi, lanciando già a ottobre le iniziative ma qualcosa non ha funzionato ugualmente e il risultato è che né Ostia né Acilia offriranno mercatini tipici delle festività di fine anno.
Per il Mercatino di Ostia al 19 ottobre è risultata protocollata, nello stesso giorno, una sola proposta, quella dell’Associazione di Promozione Sociale Tradizioni d’Italia. La Commissione municipale di valutazione il 6 novembre ha deciso di “approvare, conseguentemente, la proposta di aggiudicazione e mettere a disposizione l’area” dell’associazione. Che però dal 6 dicembre, come prescritto dall’avviso pubblico, non si è presentata. Né, riferiscono in X Municipio, si presenterà nei prossimi giorni.
A far desistere l’associazione dall’allestimento del mercatino di Natale nel Centro storico di Ostia, sarebbero stati due elementi: il vincolo della durata dell’evento fino al 7 gennaio e, conseguentemente, l’obbligo di pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico fino a quella data. Poiché la zona non sarebbe più appetibile dal punto di vista commerciale, l’operazione è antieconomica e non se ne fa nulla.
Riguardo al Villaggio di Natale di Acilia è andata ancora peggio. Il 7 novembre il gruppo di lavoro che doveva esaminare le proposte giunte da operatori economici interessati allo svolgimento dell’iniziativa (proposta con un contributo di 41mila euro stanziati dal X Municipio), ha dovuto prendere atto che il bando è andato deserto. Da quel giorno interrotte le comunicazioni ufficiali sul sito istituzionale e su tuttogare, forse per la vergogna di dover annunciare l’ennesimo fallimento di questa amministrazione.
Il fallimento delle due proposte mette in crisi anche l’unica politica di “animazione turistica” che il X Municipio ha finora perseguito per Ostia ovvero quella delle bancarelle. In quanto agli eventi pubblici previsti per Natale e Capodanno, al momento non c’è nulla in programma questa parte di Roma sul mare.
Le luminarie
Il X Municipio si farà carico delle luminarie e dell’albero di Natale da posizionare nel Centro storico. Sarà un cielo di stelle che coprirà tutta l’area pedonale, quindi via dei Misenati, piazza Anco Marzio, via della Stazione Vecchia e via Lucio Coilio. Non si conoscono i termini dell’appalto che sarebbe stato affidato a trattativa privata mentre sembrerebbe che l’operazione di allestimento inizierà lunedì prossimo anche se non si ha traccia delle necessarie autorizzazioni della Polizia locale per l’accesso dei mezzi speciali necessari ai lavori. Resta il fatto che quello dell’8 dicembre, giorno che segna in tutta Italia l’inizio delle festività di fine anno, per ostia si è rivelato ancora una volta buio e mesto.
Il “salotto buono” deserto
“La crisi in questo quadrante della città è più che evidente – osserva Giorgio Gastaldi di Ostia Imprese e Professioni – Qui non si tratta più che non c’è gente che compra ma che non c’è neanche chi guarda le vetrine. Il Centro storica di Ostia sta boccheggiando”. Le foto che pubblichiamo mostrano piazza Anco Marzio alle 18,30 di oggi, 8 dicembre.
A rafforzare questo senso di fallimento c’è la chiusura di uno dei bar storici, l’ex Isola Fiorita denominata da anni “Dea cafè”. Una chiusura che si aggiunge alla sparizione dei tavolini del Sisto, alle prese con un contenzioso con l’amministrazione locale, circostanza che desertifica ulteriormente il paesaggio.
