Dopo la prestazione sessuale anziano non paga: il trans gli sfila il portafogli e fugge

Denuncia la rapina omettendo di dire che a derubarlo era stato un trans al quale non aveva pagato una prestazione sessuale: il prostituto si difende ma perde in tribunale

Foto non collegata ai fatti

Secondo il Tribunale di Tivoli il trans romeno R.C. ha commesso un rapina senza sé e senza ma, per ragioni che nonostante le circostanze venutesi a creare il 19 ottobre del 2021, non ammettevano né giustificavano la violenza del gesto a danno di un quasi 80enne di Morlupo.

L’anziano quel giorno aveva cercato il 37enne per un incontro sessuale a pagamento, ma dopo la prestazione il cliente non ha voluto pagare e si è ritrovato a subire una rapina da parte del trans per recuperare il dovuto.

Denuncia la rapina omettendo di dire che a derubarlo era stato un trans al quale non aveva pagato una prestazione sessuale: il prostituto si difende ma perde in tribunale

Era il mese di ottobre del 2021 quando un anziano quasi 80enne di Morlupo recatosi nella zona di Traversa del Grillo, ha un incontro sessuale a pagamento con un trans romeno di 37 anni.

Un’esperienza che al momento del “conto” aveva visto l’anziano pagare il prostituto con un paio di monete da un euro invece dei 20 richiesti e accettati dal cliente prima dell’incontro; e che aveva fatto scattare la rabbia del 37enne romeno trasformandolo d’emblée in un rapinatore, determinato a recuperare la somma dovuta, con un gesto rapido e violento che gli ha consentito di sottrarre all’anziano il portafogli con all’interno la carta di pagamento, il documento di identità e il codice fiscale.

La vera storia della rapina era poi venuta fuori soltanto dopo la prima denuncia ai Carabinieri, con la versione rivista e corretta rispetto ai fatti l’anziano aveva raccontato tenendo nascosto il suo incontro sessuale.

Ci ha pensato invece il trans a rivelare la verità con la speranza che le circostanze collegate al mancato pagamento dell’anziano, gli avrebbero forse procurato delle attenuanti.

E invece all’esito della vicenda legale durata due anni in cui il 37enne ha tentato di far valere tramite un legale la sua ragione di professionista, per il Giudice del Tribunale di Tivoli le “ragioni” non ci sarebbero ed è per questo che il trans è stato condannato in I Grado alla pena di cinque anni di interdizione dai pubblici dal giudice del Tribunale di Tivoli, e una multa di oltre 600 euro.