X Municipio, via libera al playground davanti all’ex Colonia: ma “Noi” chiede di sgomberarla

La proposta del parlamentino locale di allestire un luogo di aggregazione per giovani nei pressi dell’ex Colonia scatena polemiche

ex colonia vittorio emanuele iii
Uno dei progetti a rischio taglio dei fondi del Pnrr è la realizzazione di un dormitorio per senza tetto in alcune parti dell'edificio dell'ex colonia marina Vittorio Emanuele III

Occupata abusivamente da tempo l’ex Colonia Vittorio Emanuele III situata sul Lungomare Paolo Toscanelli di Ostia torna al centro di una querelle tra maggioranza e opposizione in X Municipio dopo l’approvazione di un documento che sollecita la creazione di un playground, vale a dire un centro di aggregazione destinato a giovani e bambini, nel parcheggio adiacente alla struttura.

La proposta del parlamentino locale di allestire un luogo di aggregazione per giovani nei pressi dell’ex Colonia scatena polemiche

Motivo della polemica il fatto che il playground sorgerebbe a poca distanza da un luogo privo delle indispensabili condizioni di sicurezza, anche in considerazione del fatto che l’ex Colonia è stata, tra l’altro, al centro di episodi di rilevanza penale che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Ed è proprio a causa della mancanza dei requisiti necessari a garantire la tranquillità dei minori che frequenterebbero questo nuovo spazio giochi che i volontari del progetto civico “Noi” si sono mobilitati chiedendo all’amministrazione locale di dare vita al luogo di aggregazione solo dopo lo sfratto dall’ex Colonia dagli abusivi che si trovano all’interno.

Nulla da dire su un’iniziativa a favore dei giovani, ma non capiamo sinceramente come possa venire in mente a questa amministrazione di creare uno spazio simile proprio dietro a una struttura occupata e in cui si verificano quotidianamente azioni criminali. Prima sgomberate gli abusivi e poi fate il playground”, scrivono in una nota i coordinatori di “Noi”, Carlotta Chiaraluce e Delio Andreoli prendendo le mosse dal no già espresso in aula dal consigliere di opposizione Alessandro Aguzzetti.

Ma quello della creazione di una “comfort zone” è soltanto l’ultimo tassello di un valzer di proposte che sono state per anni al centro di dibattiti, consigli straordinari, censimenti, manifestazioni e raccolte firme regolarmente cadute nel vuoto, mentre all’interno dell’ex Colonia si verificavano addirittura cessioni e nuove occupazioni di locali come testimoniato, tra l’altro, dalla straordinaria quantità di mobilio e suppellettili abbandonati accanto ai cassonetti Ama presenti sul Lungomare Duilio dopo l’ennesimo ingresso preceduto da trasloco di persone non autorizzate a vivere all’interno della struttura (leggi qui).

A inizio anno era emersa la proposta di finanziare con i fondi del Pnrr il restauro dei locali per destinarli ai clochard della Stazione Termini

Ancora più clamore aveva sollevato la decisione maturata in seno al X Municipio lo scorso mese di marzo di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per restaurare parte dell’ex Colonia in modo da destinarla ad housing temporaneo per i clochard sparsi per Roma. La proposta era emersa nell’ambito di una seduta dell’apposita Commissione speciale convocata dall’amministrazione capitolina per fare il punto sulla Missione 5 del Piano quella cioè concernente il finanziamento degli interventi di “Inclusione e Coesione Sociale” (leggi qui).

Un orientamento che dava concretezza a quanto emerso sin dal mese di gennaio di quest’anno quando le forze politiche che sostengono il sindaco di Roma Roberto Gualtieri avevano dato pieno appoggio al trasferimento di alcuni senza fissa dimora che stazionavano nei pressi della stazione Termini nell’ex Colonia di Ostia, in modo da aumentare il livello di protezione del principale scalo ferroviario della Capitale (leggi qui).

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