Rubano olio al Todis, commesso colpito: rischia un occhio

I ladri, due romani, hanno tentato di salvaguardare il bottino (4 bottiglie di olio) pestando il commesso

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Un' ambulanza. Foto di repertorio

Per difendere 4 bottiglie di olio appena rubate (valore 50 euro) non hanno esitato ad alzare le mani contro un commesso che voleva bloccarli, facendolo finire in ospedale in codice rosso. Un paio di pugni assestati sul viso e poi il tentativo di fuga.

I ladri, due romani, hanno tentato di salvaguardare il bottino (4 bottiglie di olio) pestando il commesso

Si è trasformato in una rapina impropria così il furto messo a segno nella mattinata di ieri, lunedì 16 ottobre, da due uomini romani in un supermercato di Primavalle, il Todis di via Forte Braschi. Il commesso è stato ricoverato con un grosso ematoma, rischia la vista ad un occhio.

Dopo aver notato i due ladri fuggire dal supermercato con le bottiglie di olio, il commesso li aveva inseguiti insieme a un collega per cercare di recuperare la merce. Colpito con un paio di pugni in faccia, mentre l’altro li minacciava, il ragazzo è svenuto a terra sanguinante.

Per il dipendente del supermercato, 30 anni e romano, è stato necessario il trasporto in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico Gemelli dove è stato ricoverato per la frattura al naso e il distacco della retina di un occhio.

I due ladri, 35 e 50 anni, sono stati arrestati subito dopo dagli agenti del locale commissariato intervenuti dopo aver ricevuto la segnalazione sul 112.

Lo stato di bisogno

Di certo i due ladri non potranno appellarsi alla causa di giustificazione di caso di bisogno per spuntare una eventuale assoluzione. Dal furto di generi alimentari la contestazione per loro è divenuta di rapina impopria.

La causa di giustificazione dello stato di bisogno inoltre è ora sempre di più difficile applicazione, nonostante l’allargamento della fascia dei poveri. La giustificazione – per i giudici – deve essere ricollegabile ad un bisogno impellente, e dunque ad una sottrazione minimale, destinata ad una immediata soddisfazione dell’esigenza alimentare sempre imposta dalla necessità di evitare il pericolo di un danno grave alla persona. E’ quanto ha dettato la Cassazione in una sentenza di maggio.

Il caso vedeva un uomo senza fissa dimora, ritenuto responsabile di furto di generi alimentari, ricorrere per cassazione lamentando la mancata applicazione della scriminante dello stato di bisogno.