Alopecia Regione Lazio, in consiglio la legge per contributi parrucche e banca dei capelli

Alopecia secondaria: Regione Lazio verso l'inserimento della patologia nei livelli essenziali di assistenza

Alopecia secondaria contributi - foto free

Si è svolta oggi lunedì 16 ottobre, nella Sala Tevere della Regione Lazio, la presentazione del disegno di legge regionale a favore delle persone affette da alopecia secondaria, la perdita di capelli causata principalmente da fattori quali il trattamento con chemioterapia delle patologie oncologiche, i forti traumi psicologici e lo stress, l’esposizione prolungata a sostanze chimiche tossiche.

Alopecia secondaria: Regione Lazio verso l’inserimento della patologia nei livelli essenziali di assistenza

Con la presentazione del disegno di legge regionale per i contributo a sostegno di dispositivi per contrastare gli effetti psicologici dell’alopecia secondaria derivante da patologia accertata o conseguente a terapia farmacologica, si auspica a breve un passo importante sul fronte dell’assistenza ai pazienti, soggetti a questo tipo di fragilità dall’effetto fortemente limitante nel quotidiano.

Ad annunciarlo in queste ore Luisa Regimenti, Assessore al personale, sicurezza urbana polizia locale ed Enti locali della Regione Lazio, che nella conferenza tenutasi in giornata odierna ha anche presentato nello stesso disegno di legge, un’importante step collegato al contributo e cioè quello dell’istituzione della banca dei capelli.

Con il disegno di legge regionale sull’alopecia verranno in primis rese più accessibili le protesi tricologiche, con l’obiettivo di venire incontro in particolar modo alle richieste di pazienti oncologici, che quasi subito dopo l’inizio della chemioterapia, sono affette da alopecia secondaria, con la perdita repentina anche della totalità dei capelli.

Nel disegno di legge la semplificazione delle procedure per accedere alle protesi tricologiche

Il fenomeno dell’alopecia anche di tipo secondario, legato ad esempio a malattie dermatologiche sistemiche e metaboliche, tocca sia uomini che donne tra il 50 e il 90% dei casi, mettendo a dura prova i pazienti già provati dalla patologia clinica anche dal punto di vista psicologico.

“L’alopecia secondaria è una condizione che ha un grave impatto non solo sul corpo del paziente, ma anche sulla sfera psicologica e relazionale della persona – ha sottolineato Regimenti -. Con la legge che è stata presentata in Consiglio regionale portiamo un cambio di paradigma che nasce dalla consapevolezza che bisogna curare la persona con la malattia e non soltanto la malattia”.

Nei vari aspetti del disegno di legge, il provvedimento andrà incontro alle richieste dei pazienti nel senso della semplificazione delle procedure per ottenere il contributo e rendendo più accessibile l’acquisto delle protesi tricologiche: “Non un vezzo – ha ricordato l’assessore – ma in molti casi l’unico mezzo per riappropriarsi della quotidianità perduta”.

Con il disegno di legge per i contributi per le parrucche ai pazienti che sono affetti di alopecia secondaria, la Regione Lazio, apre anche un importante  percorso che punta al riconoscimento sociale e istituzionale dell’Alopecia.

L’inserimento di questa patologia nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Patto per la salute, è un aspetto che può garantire ai pazienti e alle loro famiglie un notevole miglioramento della qualità di vita.