Provocano il fallimento di una nota emittente televisiva: ai tre indagati sequestrati oltre 5 milioni di euro

Tramite una rete di aziende satellite avevano pilotato il fallimento di una nota emittente televisiva: indagato imprenditore e collaboratori  

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Foto di repertorio

Un imprenditore attivo nel settore dell’editoria radiotelevisiva e i suoi due collaboratori sono stati raggiunti dai militari dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, che hanno eseguito tre misure cautelari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e fallimento pilotato di una società proprietaria degli impianti e delle frequenze di una nota emittente televisiva.

Tramite una rete di aziende satellite avevano pilotato il fallimento di una nota emittente televisiva: indagato imprenditore e collaboratori

Sono stati gli uomini e le donne delle Fiamme Gialle del VI Nucleo Operativo Metropolitano di Roma ad eseguire in queste ore tre misure cautelari nei confronti di un imprenditore attivo nell’editoria radiotelevisiva e due suoi collaboratori, a seguito delle indagini che hanno portato allo scoperto dinamiche messe in atto dal 2013, e finalizzate al fallimento pilotato di una società proprietaria degli impianti e delle frequenze di una nota emittente televisiva.

Dall’attività investigativa delle Fiamme Gialle, è emerso che il patrimonio dell’impresa in fallimento era stato progressivamente impoverito dei suoi asset più rilevanti, mentre al contempo avveniva un addossamento dei debiti maturati da altri soggetti giuridici riconducibili all’imprenditore arrestato.

Il tutto era partito dal deposito della proposta di concordato fallimentare nel 2013, anno in cui era stata costituita una rete di società “satelliti”, tutte della stesso titolare, e a cui erano stati ceduti temporaneamente know how, portafoglio-clienti e infrastrutture radiotelevisive, con l’obiettivo di rendere complicate se non impossibili le azioni esecutive intentate dall’Erario e dagli altri creditori.

All’imprenditore e ai due collaboratori, è stato vietato per almeno un anno l’esercizio dell’attività professionale e disposto anche il sequestro di alcune proprietà tra cui una Lamborghini Diablo del valore di circa mezzo milione di euro, oltre a beni immobiliari e una disponibilità finanziarie del valore di circa 5 milioni di euro.

Il provvedimento è stato emesso sulla base delle acquisizioni probatorie. In attesa di giudizio definitivo, gli indagati sono da considerarsi non colpevoli.