Roma: è arrivata il provvedimento con il quale la Giunta capitolina ha approvato due delibere, proposte dall’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, che permettono al Campidoglio di partecipare al bando del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per sviluppare progetti di riforestazione urbana, che vengono presentati attraverso la Città Metropolitana, relativi al biennio 2023/2024.
Il Campidoglio vara il piano di riforestazione indicando dove verranno piantati i nuovi alberi nel territorio capitolino per il biennio 2023/2024
Con la prima delibera è stato approvato il piano delle 16 aree individuate nel territorio comunale per un’estensione complessiva di 331,3 ettari così suddivisi:
- Cinecittà Est- Villa Flaviana – via Oberto ha 11,14
- Acqua Acetosa Ostiense ex pvq ha 8,81
- Parco Castellaccio ha 6,76
- Fontana Candida- piazzale Van Gogh ha 2,13
- Via Borghesiana ha 23,97
- San Basilio PRU art.11 ha 15,11
- Torraccia ex pvq ha 12,64
- Torrevecchia pdz ha 10,05
- Via delle Georgiche ha 9,35
- Spinaceto nord ex pvq ha 9,39
- Acqua Acetosa Ostiense pdz ha 12,55
- Casal Boccone – Parco delle Volpi ha 3,70
- Casal dei Pazzi – via Gennari ha 1,18
- Casale Caletto – Tor Cervara ha 8,99
- Trullo ha 11,50
- Az. Agr. Castel di Guido – Monte Carnevale ha 184,06.
Nel dettaglio, la seconda delibera consente di formalizzare un accordo tra Roma Capitale e la Città Metropolitana con cui si stabiliscono le modalità operative di partecipazione al bando del MASE e la progettazione, la gestione amministrativa e la realizzazione degli interventi.
In particolare, verranno stabilite le priorità delle proposte progettuali, considerando anche le caratteristiche ecosistemiche delle aree, e saranno istituiti appositi tavoli tecnici con l’apporto scientifico delle Università.
“L’approvazione di queste delibere consente di proseguire il lavoro avviato con la partecipazione di Roma alla prima annualità del bando PNRR di forestazione urbana 2022, per la quale sono state individuate, nel quadrante est della città, 13 aree per complessivi 136 ettari, dove è prevista la messa a dimora di 136mila piante. Come amministrazione abbiamo voluto cogliere le opportunità offerte dalle risorse del PNRR per dare un forte impulso ai progetti di forestazione urbana, fattore determinante nel contrasto ai cambiamenti climatici, al fenomeno delle isole di calore e al miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo e dell’ambiente della nostra città. Piantare nuovi alberi contribuisce alla tutela della biodiversità, alla sicurezza idrogeologica del territorio e costituisce un asset fondamentale della transizione ecologica. Investire sulla forestazione urbana è una delle azioni previste dal piano clima di Roma con l’obiettivo di centrare gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal Europeo per il 2030” ha affermato a margine di questi provvedimenti l’Assessora capitolina Sabrina Alfonsi.
Non va mai dimenticata la grave emergenza con alberi crollati a più riprese in tutte le stagioni dell’anno e il fatto che ci siano aree degradate con verde pubblico e alberature gravemente danneggiate e a rischio crollo praticamente in tutta Roma da nord a sud, hinterland compreso, e dunque si tratta di un progetto fondamentale e da attuare il meglio e il prima possibile anche per garantire la salubrità e la sicurezza dei cittadini romani.
Ovviamente, anche tramite il tam tam sui social relativamente alla comunicazione delle delibere di riforestazione fatte tramite i propri canali social e il sito ufficiale da Roma Capitale, in particolare alcuni gruppi di cittadini di quartiere dell’infernetto si sono ribellati e contestano il fatto che “Da noi i pini vengono solo tagliati e mai più piantati” come specifica Andrea commentando un post dove si pubblicano le delibere in questione, e soprattutto Vincenzo, taccia questo provvedimento come “finto ecologismo” scrivendo in proposito quanto segue: “Ovviamente! L’ecologismo è solo di facciata, tanto per rendere le città appannaggio esclusivo di chi se le può permettere! Tutti gli altri, quelli che sopravvivono sbarcando il lunario, fuori dalle balle : le città sono solo per loro. Secondo la loro becera logica (ma ne sono invece assolutamente consapevoli) chi ha una panda 30 inquinerebbe di più di chi possiede una BMW X6 5000cc.”
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