Roma, scoperti mentre scavalcano i tornelli: fratturano le braccia a un addetto di Atac

L'addetto di Atac picchiato da tre stranieri che non volevano pagare il biglietto. La reazione spietata

L'aggressione in metropolitana
Cade dai binari interrotto servizio Metro B - foto di repertorio

Lividi su tutto il corpo e le braccia fratturate: tre stranieri, nel pomeriggio di ieri mercoledì 20 settembre, nella stazione metro di Ottaviano hanno massacrato di botte un addetto Atac. A scatenare il pestaggio la prontezza del dipendente della municipalizzata dei trasporti che aveva provato a bloccarli mentre scavalcavano i tornelli per non pagare il biglietto.

L’addetto di Atac picchiato da tre stranieri che non volevano pagare il biglietto. La reazione spietata

La reazione spietata: in due hanno bloccato il lavoratore mentre il terzo lo colpiva a calci e pugni. La vittima, un 57enne, appena rientrato in servizio dopo un infarto, ha riportato la frattura di una mano e di un polso oltre a lividi ed escoriazioni su tutto il corpo. E’ stato prima ricoverato al San Carlo di Nancy e poi trasferito alla Columbus. Guarirà in non meno di 40 giorni.

Per gli aggressori – tre magrebini  subito identificato dalla Polizia, è scattata la denuncia di ufficio da parte di Atac.

Aggressioni a catena

Nell’ultima settimana quattro dipendenti di Atac, due verificatori e due addetti alla clientela, hanno subito quattro gravi aggressioni, tutte refertate in ospedale con diversi giorni di prognosi. Quello di ieri pomeriggio nella stazione metro Ottaviano è solo il caso più grave.

È una triste realtà resa ancora più grave dal silenzio che proviene dall’Azienda e dalle Istituzioni – dichiarano il segretario regionale Faisa-Cisal del Lazio Gian Luca Donati e il segretario provinciale di Roma Antonio CannoneÈ incomprensibile il mancato rispetto da parte di Atac dei propri dipendenti che subiscono quotidianamente aggressioni fisiche e verbali. Non più possibile tollerare tale situazione.

Ogni parte coinvolta deve fare la sua parte e al più presto occorre aprire un tavolo di confronto, che veda la presenza di Regione Lazio, Roma Capitale, Città Metropolitana, Atac, Cotral, Trenitalia e gestori privati del Tpl. Servono azioni concrete e noi, come Faisa Cisal Roma e Lazio stiamo cercando di fare la nostra parte”.

Oltre le continue denunce e segnalazioni abbiamo organizzato una prima edizione di un corso di difesa consapevole dalle aggressioni fisiche e verbali. Siamo certi che questo non sia sufficiente per risolvere questa emergenza ma è comunque un primo segnale di attenzione verso una situazione indecorosa che non più tollerabile. #bastaaggressioni”, continuano.