Blitz delle Fiamme Gialle sul Litorale romano: sequestrati oltre 400 chili di polpi e telline

Pesca illegale sul litorale romano: sanzioni di migliaia di euro per sette pescatori. Avevano raccolto 400 chili di polpi e telline

Sequestrati 400 chili di molluschi pescati illegalmente - foto di repertorio

Una nuova operazione del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia per il contrasto alla pesca illegale, ha permesso l’individuazione e il blocco di una serie di blitz illeciti lungo la costa del litorale romano. Fermati tre soggetti intenti a pescare illegalmente il polpo, e un pescatore che aveva accumulato cento chili di molluschi. Nel sud Pontino bloccata l’azione di pesca a strascico in zona vietata.

Pesca illegale sul litorale romano: sanzioni di migliaia di euro per sette pescatori. Avevano raccolto 400 chili di polpi e telline

E’ pesante il bollettino delle azioni svolte dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia nelle ultime ore sul fronte della pesca illegale, con una pesca clandestina di centinaia di chili di polpi che poteva andare a buon fine se durante la notte del 7 settembre, i militari della Sezione Operativa Navale di Roma non avessero individuato tre pescatori abusivi.

In servizio di pattugliamento a mare, i tre soggetti sono stati notati in atteggiamento sospetto dopo aver dato luogo ad un saccheggiamento devastante per l’ecosistema, durante il quale avevano tirato su illegalmente oltre 300 chili di polpo in un periodo ed in una zona assolutamente vietata.

L’azione di controllo ha permesso nella stessa notte ai militari a bordo della Vedetta V. 821, di identificare a pochissima distanza dalla costa, nella zona di Capocotta, anche una turbosoffiante, e cioè una gabbia metallica che riesce a sprofondare nel fondo grazie a una lama che penetra per qualche centimetro, con un’imboccatura costituita di ugelli, che fanno uscire acqua ad alta pressione per facilitare la penetrazione nel fondale e l’espulsione di sabbia e fango.

Con questo sistema la gabbia viene calata a prua e il traino è in retromarcia, per sfruttare la forza dell’elica, e la maglia della rete metallica (la gabbia) può essere più o meno grande, a seconda delle normative vigenti e del tipo di pescato che si vuole catturare.

Il mezzo era stato utilizzato per la pesca di vongole, fasolari e canolicchi, era stato adottato per la pesca di molluschi e telline, ed aveva già prodotto un bottino di oltre 100 chili di pescato, che è stato sequestrato e ributtato in mare ancora vivo.

Per i tre pescatori abusivi di polpo sono scattate multe di migliaia di euro ciascuno, mentre al titolare della barca è stata elevata una sanzione amministrativa di 6000 euro con la decurtazione di 6 punti dalla licenza di pesca.

Pesca a strascico in zona vietata nel Litorale sud pontino

Durante la notte è stato invece un elicottero della Sezione Aerea di Pratica di Mare ad individuava tre pescherecci intenti ad effettuare la pesca a strascico a distanza vietata dalla costa.

In acque profonde appena 17 metri, contro i 50 metri previsti per legge, le tre imbarcazioni stavano mettendo in atto un’azione devastante tra fauna ittica e posidonia marina, facendo scattare l’allerta alle unità navali della Sezione Operativa Navale di Gaeta che convergendo nella zona, hanno interrotto la pesca illegale.

I pescherecci fermati, che avevano tentato di oscurare la loro presenza tenendo i sistemi di tracciamento satellitare spenti, sono stati così scortati
dal guardacoste G.98 Feliciani, della Stazione Navale di Civitavecchia, fino alla darsena del porto di Gaeta.

Ai responsabili è stato disposto il pagamento di una sanzione di oltre 12mila euro, con il sequestro delle reti da pesca e la decurtazione dei punti sulla licenza di pesca per ogni armatore.

“La pesca a strascico sottocosta e la pesca illegale in genere distruggono l’habitat riproduttivo della fauna marina: questa scellerata condotta, nel medio-lungo termine, si ritorce contro la categoria dei pescatori onesti, i primi che dovrebbero avere interesse a tutelare l’ecosistema marino nel suo complesso” – ha dichiarato il Col. Camillo Passalacqua, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia al termine delle operazioni all’alba.