Tivoli, mega incendio sfiora la villa di Bruto dove i congiurati decisero la morte di Cesare

Intervento di vigili del fuoco e della protezione civile per sedare le fiamme di un incendio scoppiato nottetempo

Incendio nella campagna di Cerveteri - foto social pubblica

Un incendio di vaste proporzioni, divampato a Tivoli la notte scorsa intorno alle due di venerdì 8 settembre, ha interessato i campi di erba secca e sterpaglie che fiancheggiano a Tivoli la strada di Pomata nei pressi della quale ci sono anche i resti della villa di Bruto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e alcuni mezzi dei volontari della protezione civile che hanno dovuto lavorare diverse ore per estinguere le fiamme e mettere in sicurezza anche alcune abitazioni che si trovano in zona. Il rogo che si è propagato attraverso i terreni incolti ha tolto ore di sonno anche ai residenti delle abitazioni vicine, preoccupati dal fatto che lo stesso potesse raggiungere le case.

Intervento di vigili del fuoco e della protezione civile per sedare le fiamme di un incendio scoppiato nottetempo

Strada di Pomata è un’antichissima oltre che bellissima via risalente al periodo romano costeggiata, tra l’altro, da un gigantesco oliveto che si può ammirare dalla Tiburtina salendo verso Tivoli. In epoca romana la strada veniva utilizzata per eseguire i controlli degli acquedotti che portavano in emersione dalle viscere della terra le limpide acque dell’Anio Vetus, dell’Aqua Marcia e dell’Aqua Claudia risalente al III secolo dopo Cristo.

Ma è in questa zona che si possono ancora ammirare le rovine di sontuose residenze di epoca repubblicana e imperiale tra cui la villa di Bruto, quella di Cassio, quella degli Arcinelli e la villa di Grotta Papale. I giardini di queste dimore, prima di lasciare spazio, ai terreni agricoli di epoca contemporanea erano abbelliti da splendide fontane, oltre che da raffinate statue, magnifici ninfei, alberi secolari, tempietti e vasi in marmo e coccio.

Si dice che, proprio presso la villa di Bruto su strada Pomata, si riunirono, presente anche Cassio, i congiurati che decisero l’eliminazione di Giulio Cesare pugnalato a morte il giorno delle Idi di marzo del 44 avanti Cristo presso la Curia di Pompeo a Roma.

Per la task force impegnata sul fronte dell’incendio non sono mancate le difficoltà dovute, in parte, alla pendenza dei terreni su cui agire e, in parte, alla presenza di alcune vetture parcheggiate lungo la via e che hanno ostacolato le manovre delle botte e dei mezzi antincendio dei volontari.

L’orario notturno in cui è divampato l’incendio proprio grazie alla temperatura atmosferica, decisamente inferiore rispetto a quella della canicola estiva di queste giornate di fine stagione ha, naturalmente, agevolato il compito degli operatori che sono, alla fine, riusciti a riportare la situazione sotto controllo.