Dopo la morte dei due turisti investiti sulla via Cristoforo Colombo, l’assessore alla Mobilità sciorina i numeri delle multe e promette più autovelox. E glissa sulle infrastrutture
Cordoglio per le vittime ma anche la promessa di essere sempre più rigorosi contro l’alta velocità, all’origine spesso degli incidenti più gravi. Dunque più autovelox e tutor ma quasi nulla a proposito dello stato delle strade e della mancata realizzazione di infrastrutture più sicure.
Dopo poche ore dalla morte dei due turisti investiti sulla via Cristoforo Colombo, l’assessore comunale alla Mobilità, Eugenio Patanè, quasi in una forma di auto-assoluzione, sciorina i dati relativi alle multe comminate dalla Polizia locale per rendere più sicura la circolazione sulle strade di Roma. “In questi mesi – segnala l’assessore – abbiamo concentrato proprio su via Cristoforo Colombo le principali azioni dell’amministrazione. I controlli della Polizia Locale attraverso gli autovelox, ad esempio, hanno portato, dal 1° gennaio al 31 luglio 2023, a 1.112 sanzioni per eccesso di velocità, un numero più che raddoppiato rispetto alle 504 elevate nello stesso periodo del 2022. Sempre su via Cristoforo Colombo, nello stesso periodo di riferimento, le sanzioni comminate riguardanti il resto delle violazioni al Codice della Strada sono state 8.685. Tra queste di particolare rilevanza sono le sanzioni elevate dai cosiddetti ‘photored’, cioè le telecamere apposte sopra ai semafori che segnalano i passaggi col rosso: nei tre punti della Colombo dove questi dispositivi sono posizionati – Colombo/Pindaro, Colombo/Canale della Lingua e Colombo/Acilia – sono state 1.171 le sanzioni elevate sempre nei primi 7 mesi del 2023”.
Detto che frequentemente i photored hanno prodotto multe contestate dagli automobilisti per difetti di taratura degli impianti, l’assessore Patanè insiste che l’unica strada percorribile è quella dei controlli più rigorosi contro le contravvenzioni del Codice della Strada. “Dopo aver terminato la realizzazione dei black point sulla Nomentana – evidenzia Patanè – partiremo con i primi due lotti su via Cristoforo Colombo, che riguardano gli incroci all’altezza di Canale della Lingua; di piazzale Venticinque Marzo 1957; di via Pindaro/via Wolf Ferrari; di via Federici/via Padre Semeria e di piazzale dell’Agricoltura. Per completezza di informazione, ricordiamo i risultati della sperimentazione del cosiddetto tutor della Galleria Giovanni XXIII che in 6 mesi ha elevato 90.771 sanzioni. Nelle prossime settimane sarà attivato anche quello sulla via del Mare “.
Anche a questo proposito, va detto che il Tutor sulla via del Mare è operativo da decenni e che negli ultimi tempi è stato disattivato per problemi di sincronizzazione tecnica. E va aggiunto anche che ad aprile 2022 lo stesso assessore aveva segnalato che la via Cristoforo Colombo era in cima alle priorità del piano black point: di questa strada, la più pericolosa di Roma secondo le statistiche, se ne riparla ora, dopo la tragedia e trascorsi sedici mesi.
Nella strategia di prevenzione degli incidenti stradali, dunque, si preferisce glissare sulla qualità delle infrastrutture. Silenzio assoluto sul progetto già finanziato e avviato ma poi bloccato del sottopasso di via Cristoforo Colombo a Malafede, e non una parola sul piano di manutenzione stradale con arterie ridotte a colabrodo. Sul punto c’è stato bisogno dell’intervento dell’Anas di fronte all’immobilismo del Campidoglio. I quartieri periferici crescono ma i tracciati stradali sono gli stessi di oltre mezzo secolo fa. Forse parlare di romanelle e puntare sulle multe è più facile e meno impegnativo?