Capretta uccisa per gioco, 12 i denunciati

Per la capretta uccisa denunciati anche chi ha incitato il macabro "gioco": "Dai, continua..."

Un momento dell'uccisione della capretta

Sono dodici i giovani denunciati per l’uccisione della capretta in un agriturismo tra Anagni e Fiuggi, immolata domenica sera per gioco durante una festa di compleanno di una 18enne. Si tratta di cinque minorenni e sette neo maggiorenni.

Per la capretta uccisa denunciati anche chi ha incitato il macabro “gioco”: “Dai, continua…”

Oltre agli esecutori materiali dell’uccisione – la capretta di pochi mesi è stata prima presa a calci e poi lanciata nel vuoto – sono finiti nel registro degli indagati anche gli amici che i incitavano: “Dai, continua… più forte”.

Per loro l’accusa è di istigazione a commettere reato, nel caso specifico maltrattamenti e uccisione di animali.

I nomi dei dodici sono stati registrati dopo l’interrogatorio ai due minorenni che hanno ucciso la capra e hanno filmato la scena.

La protesta

Intanto, nel pomeriggio di oggi, sabato 2 settembre, sfilerà la protesta degli animalisti.

L’iniziativa sarà accompagnata dallo slogan “Fuori i nomi”. L’appuntamento è alle 17 in piazza Cavour ad Anagni. E’ prevista anche una  passeggiata animalista a Fiuggi.

L’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, fa sapere di essere pronta a presentare la costituzione di parte civile in un eventuale processo “chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivi”.

Mentre Enpa, ente nazionale protezioni anima,i,  aggiunge che “chiederà inoltre che sia dichiarata la pericolosità sociale dei responsabili”.

Perché “Fuori i nomi?”. Per i reati sugli animali nessuno va in carcere perché le pene sono troppo basse – spiega l’attivista Enrico Rizzi – Tu maltratti un animale e, visto che lo stato non ti punisce come dovuto, la gogna pubblica è necessaria oltre che giusta. Tutti devono sapere il nome e il cognome”.

Alcuni ragazzi sarebbero figli di carabinieri, agenti di polizia e di politici locali. Le cronache dell’area definiscono molti dei presenti come figli della “Fiuggi bene”. Sul alcuni canali social sono presenti gli stessi giovani del video e si mostrano con banconote da 50 euro in mano o mentre inseguono gazzelle dei carabinieri.

La difesa

I fatti si sono verificati domenica scorsa in un agriturismo di Anagni dove era in corso la festa di compleanno per i 18 anni di una ragazza.

Dopo la sollevazione nazionale, intanto, è arrivata la prima difesa degli indagati, di cui uno minorenne: “Eravamo ubriachi, non ci siamo resi conto di quello che stavamo facendo. Non pensavamo che l’animale morisse…“.

A proposito di difesa il sito Anagnia.com, pubblica la lettera di una donna che, richiedendo l’anonimato, si presenta come la madre di uno dei giovani presenti al compleanno e dà la versione che il figlio le avrebbe riferito.

Buonasera, sono la mamma di un ragazzo che l’altra sera era presente a quanto accaduto nell’agriturismo di Anagni. Chiedo, per ovvi motivi, di restare anonima. In considerazione del tam-tam mediatico provocato dalle azioni riprorevoli di alcuni dei ragazzi, mi sento di fare alcune doverose precisazioni, dopo aver parlato con mio figlio (che non è uno dei ragazzi che si vedono nel video)”.

“La capretta – aggiunge – non è morta massacrata come è stato detto dal titolare dell’agriturismo ma è stata trovata agonizzante dai ragazzi già poco dopo il loro arrivo. Finita la cena, i ragazzi sono usciti all’esterno della struttura e l’hanno trovata morta per altre cause a me sconosciute e non perché sono stati loro ad ucciderla, come invece si evincerebbe dalle immagini pubblicate dalle testate nazionali e locali.

Per quanto biasimevole, censurabile ed indegno, i ragazzi l’hanno presa a calci dopo che era morta, e non prima che morisse. Un atto comunque inqualificabile ma che sovverte la versione del titolare.

Non ho motivo di non credere a mio figlio. Tanto vi dovevo. Spero pubblichiate integralmente questa mia lettera“.