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Parco della Madonnetta, l’assessore: “Tornerà più bello di prima”

Attraverso i nuovi Parchi Integrati Urbani e la sperimentazione pilota nel Parco della Madonnetta Roma Capitale punta alla valorizzazione degli spazi urbani

Ventuno ettari di degrado, di sterpaglie, di giochi per bambini fagocitati dalla natura selvaggia che riprende i suoi spazi. Ventuno ettari che potrebbero presto restituire il parco della Madonnetta, incastonato tra il quartiere residenziale dell’Axa e l’abitato di San Giorgio d’Acilia, alla libera frequentazione delle migliaia di residenti di un’estesa zona verde dell’entroterra di Ostia. Parola dell’assessore al patrimonio e alle politiche abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi, che ha ottenuto l’approvazione, da parte della Giunta Capitolina, di una delibera immediatamente esecutiva, con cui l’amministrazione volta pagina sul fallimento dei “Punti verde qualità”, nati nel 1995 ma forieri di spese e di progressivo indebitamento per le casse comunali, dando il via libera ai nuovi Parchi Integrati urbani”.

Attraverso i nuovi Parchi Integrati Urbani e la sperimentazione pilota nel Parco della Madonnetta Roma Capitale punta alla valorizzazione degli spazi urbani

Il primo progetto preliminare di recupero è già pronto e riguarda l’area ormai abbandonata da anni della Madonnetta, dove venerdì 26 febbraio 2021 perse la vita Riccardo Pica, un ragazzo di 16 anni residente ad Acilia stroncato da un attacco cardiaco mentre, con altri amici, veniva inseguito da uno dei tanti senzatetto presenti nel parco chiuso definitivamente al pubblico il 29 febbraio del 2019 (leggi qui).

Come appare oggi il memoriale dedicato a Riccardo Pica, morto nel Parco della Madonnetta nel 2021 -canaledieci

Lo sguardo si perde nel vuoto pneumatico della desolazione, lo stato di totale abbandono dell’ex parco della Madonnetta è palpabile tra panchine divelte, campi sportivi ormai ridotti a un intrico di cespugli impenetrabili (leggi qui). Ma la speranza che la situazione possa cambiare nel volgere di alcuni mesi è, appunto, legata a un nuovo modo di concepire la valorizzazione del verde pubblico.

Dopo 28 anni dalla loro entrata in vigore i “Punti Verde Qualità” lasciano spazio ai “Parchi Integrati Urbani”. Mentre nel primo caso l’amministrazione Comunale si faceva garante degli eventuali inadempimenti da parte dei soggetti privati titolari di concessioni per l’utilizzo dell’area e dei proventi derivanti dalla gestione di attività commerciali come ristoranti, impianti sportivi e altre attività profittevoli in cambio della manutenzione dei siti di proprietà pubblica, nella nuova concezione del piano economico finanziario di recupero delle aree urbane l’amministrazione non assume alcuna garanzia nei confronti degli impegni assunti a debito dai privati e in cambio offre una concessione pluriennale capace di garantire il rientro delle spese e di ricavare un’adeguata remunerazione del capitale investito. Lo scopo è anche di allontanare dagli uffici del Campidoglio la mannaia dei giudici contabili che, in passato, hanno pronunciato anche severe sentenze sull’operato dei dirigenti coinvolti nell’iter di gestione (leggi qui).

La nuova delibera varata dall’amministrazione capitolina si inserisce nel quadro delle norme già previste dal Codice degli appalti e, in particolare della “partnership tra pubblico e privato”, secondo il classico schema delle aree o delle strutture pubbliche affidate a investitori che va sotto il nome di “project financing”.

Nel caso della Madonnetta è stato già deliberato un progetto preliminare. Il piano economico finanziario prevede che, a fronte di un investimento iniziale di 12 milioni di euro da parte dei soggetti scelti con un bando di concorso per la concessione dell’area, ne sia garantita una durata minima di 23 anni tale da consentire ricavi pari a 80 milioni di euro.  I privati che assumeranno la titolarità nell’utilizzo dell’area dovranno provvedere, innanzitutto, alla ricostruzione delle cubature di edifici e strutture già esistenti per poi realizzarvi esercizi capaci di generare incassi come ristoranti, piscine, campi da calcio, da tennis oppure di padel. I finanziamenti saranno a totale carico dei concessionari attraverso risorse proprie in equity, ovvero sotto forma di mutui bancari.

Per la riapertura del Parco sarà necessaria una manifestazione di interesse da parte dei privati, in seguito si darà il via a un vero e proprio bando di gara

Ciò che, dunque cambia radicalmente rispetto al passato è che l’amministrazione non si assumerà alcun onere o rischio di esposizione debitoria. Per poter avviare la nuova fase di valorizzazione dei parchi pubblici, infatti, il Comune ha dovuto, in via preliminare, sistemare le vecchie pendenze tramite la stipula di accordi transattivi nei confronti del banco di Credito cooperativo e di quello per il Credito sportivo.

Le ulteriori mosse per il recupero del Parco della Madonnetta sono costituite dall’approvazione, a breve termine di una nuova delibera di Giunta per date il via libera definitivo al progetto preliminare e aprire, così, la fase in cui i soggetti privati potranno manifestare il loro interesse alla valorizzazione del sito che versa in condizioni a dir poco disperate (leggi qui). Una volta verificata la sussistenza di queste condizioni sarà pubblicato il vero e proprio bando di gara per l’assegnazione della concessione. Se questa sorta di “test” sulla funzionalità dello schema sperimentato per l’area situata nell’entroterra di Ostia verrà superato positivamente l’intenzione del Comune è di procedere nello stesso modo per le altre 64 aree verdi presenti nella Capitale o per quelle compatibili, in base alle norme urbanistiche, con iniziative di partnership tra Roma Capitale e soggetti investitori.

La condizione di totale degrado e abbandono del Parco della Madonnetta peggiora di giorno in giorno -canaledieci

Con la delibera sui Parchi Integrati Urbani – dice l’assessore Tobia Zevi – mettiamo fine alla scandalosa gestione dei Punti Verde Qualità che, negli ultimi 28 anni ha causato all’amministrazione comunale debiti e contenziosi. Recuperiamo però l’intuizione giusta di quell’idea che, alla base, puntava a trasformare gli spazi urbani in un luogo di promozione sociale e culturale attraverso, attività sportive, uso e manutenzione del verde e per dare alla cittadinanza servizi di prossimità, inclusi, per esempio le biblioteche o gli uffici postali secondo quella visione di ‘città dei quindici minuti‘ proposta dal sindaco di Roma”.

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