Acilia, il Parco della Madonnetta è ancora il regno indisturbato di abusivi e degrado (VIDEO)

Acilia, nei locali dell'ex Punto Verde qualità, bivacchi e tracce di fuochi accesi dagli abusivi. I cittadini: "Quegli spazi devono essere chiusi al libero accesso una volta per tutte"

Acilia: nei manufatti abbandonati all’interno del Parco della Madonnetta regna ancora il degrado e l’abusivismo. A dimostrarlo, dopo due anni dalla vicenda tragica di Riccardo Pica, ricordata in una manifestazione pubblica domenica 26 febbraio, è il video girato all’interno degli spazi dell’ex palestra, nei quali oltre ai rifiuti e gli escrementi di animali, sono evidenti le tracce di un bivacco notturno.

Acilia, nei locali dell’ex Punto Verde qualità, bivacchi e tracce di fuochi accesi dagli abusivi. I cittadini: “Quegli spazi devono essere chiusi al libero accesso una volta per tutte”

Ci vuole coraggio e un grande sforzo di immaginazione e memoria, entrando all’interno della palestra abbandonata del Parco della Madonnetta, per credere che quegli spazi erano una volta adibiti a strutture a servizio di un Punto Verde Qualità. Forse l’unico di Roma ad aver fatto l’ingrata fine di una discarica quasi a cielo aperto, covo di gente della peggior specie e pericolosa, che alberga nel sudiciume.

Un declino iniziato con la revoca della concessione, prima da Marino e poi confermata da Tronca, che ha condannato l’area all’abbandono. Una revoca per un problema non di tipo economico, bensì finanziario, che poco meno di un anno fa, a marzo 2022, ha visto condannati al Risarcimento di Roma Capitale, per un importo di almeno 500 mila euro, cinque dirigenti comunali, colpevoli di aver pagato, indebitamente, alcune rate di mutuo alla banca.

E’ troppo tardi ora, per dire che se questo non fosse avvenuto, forse Riccardo sarebbe ancora vivo, accanto alla sua famiglia, mamma Daniela, papà Antonello, suo fratello Fabio, uniti da un dolore incolmabile, così come i suoi amici, che dal febbraio del 2021 non si riprendono da questa ingiusta e assurda scomparsa.

C’è il marciume in quegli spazi dove una volta i ragazzi potevano fare sport. C’è la tristezza dove prima si ascoltavano le risate e le grida, non quelle disperate di chi chiede aiuto come ha fatto lui prima che il suo cuore cedesse, ma di entusiasmo per un punto segnato per la propria squadra.

Quando queste cose si distruggono, e vengono sostituite da distruzione, abbandono, bivacchi e criminalità, è difficile spiegare e convincere i ragazzi del quartiere che qualcuno non gli abbia voluto togliere quel regalo di cui avevano ed hanno il pieno diritto.

E’ bastata una camminata di pochi minuti che Mauro Delicato (autore del video), si è gentilmente immolato a fare in quel posto dalla puzza rivoltante, che proviene da qualunque cosa sia a vista, per capire che in quegli ambienti c’è chi entra di giorno e di notte per bivaccare sui materassi sudici lasciati lì a disposizione, e scaldarsi dal freddo con fuochi improvvisati di cui si vede traccia e si sente ancora fortissimo l’odore.

Negare che lì dentro si spacci o ben altro, significherebbe ammettere che esistono le fate, e smettere di sperare e pretendere che quel posto venga vigilato per tutelare la sicurezza dei cittadini, e chiuso al libero accesso di chiunque una volta per tutte, e non solo con una costosa rete keller, che qualcuno ha già provveduto a tagliare per rivenderla.

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