A 20 anni gestiva dall’Infernetto un giro di baby escort: condannato

Giro di baby escort scoperto dalla Guardia di finanza nel quartiere dell’entroterra lidense, condannato lo sfruttatore

Gli affari sembravano andare a gonfie vele, con incassi da decine di migliaia di euro provenienti da un giro di baby escort che gestiva dall’Infernetto ma con profonde ramificazioni in diversi quartieriin” della capitale. Il business è durato appena un anno, poi, E.B., caduto nella rete di un’indagine della Guardia di Finanza che aveva nulla a che fare con lui, è finito sotto processo e ha patteggiato una pena a due anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione. Tutto è iniziato nel quartiere dell’entroterra lidense, dove E.B. e altre tre giovanissime ragazze tra cui la sua fidanzata, hanno messo in piedi quella che è poi diventata una rete molto estesa di contatti con facoltosi clienti interessati a incontrare ragazze meno che ventenni.

Giro di baby escort scoperto dalla Guardia di finanza nel quartiere dell’entroterra lidense, condannato lo sfruttatore

In base a quanto appurato dagli investigatori, il giovane dell’Infernetto con la fidanzata, sua ex compagna di classe e altre due amiche, una delle quali ripetente e frequentatrice di un corso scolastico serale, hanno pensato di sfruttare le loro conoscenze per fare soldi facili vendendo, per più di 200 euro a incontro, prestazioni sessuali destinata a una clientela selezionata fatta di imprenditori, professionisti, funzionari, commercianti e addirittura persone legate al mondo della malavita e in possesso di notevoli quantità di danaro liquido.

Mentre le ragazze mettevano a disposizione dei clienti il proprio corpo il giovane dell’Infernetto, in cambio della metà delle somme incassate dalle ragazze, si occupava delle “pubbliche relazioni”, procacciando persone fidate contattate, anche tramite amicizie, e mettendo a disposizione degli incontri clandestini anche un appartamento di proprietà. Mano a mano che il giro si allargava gli appuntamenti venivano fissati anche in camere prese in affitto da lussuosi alberghi nei quartieri di Prati e di Trastevere. Fatta girare la voce negli ambienti giusti il meccanismo è entrato in funzione a pieno regime.

Le ragazze incrementavano gli incontri e questi facevano lievitare gli incassi spesi nell’acquisto di borse e scarpe di marca, capi d’abbigliamento griffati e cellulari di ultima generazione. Il sistema sarebbe potuto andare avanti senza limitazioni di sorta se, nell’ambito di un’indagine avviata dai finanzieri riguardante le attività illecite gestite da un narcotrafficante albanese, nella rete delle indagini non fosse rimasto impigliato proprio l’intraprendente giovane ventenne dell’Infernetto.

Sebbene l’accordo fra il giovane e le ragazze del giro non fosse esattamente quello esercitato da un protettore e non si sia mai verificato alcun tipo di violenza fisica il traffico di baby escort integra la fattispecie del reato di prostituzione, sussistente anche nel caso in cui le persone coinvolte siano consenzienti. Di qui la condanna con patteggiamento a due anni di reclusione.