Atac: conti in rosso per l’esercizio 2022, il pareggio di bilancio slitta di due anni

Effetto Covid e costi di carburanti e materie prime spiegano solo in parte la situazione contabile dell’azienda di trasporti

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Foto di repertorio

Roma Capitale, socio unico di Atac, ha approvato oggi, venerdì 28 luglio 2023, il progetto di bilancio per l’esercizio 2022 che rimane in sofferenza per 50,8 milioni di euro e ha, pertanto, rinviato il tentativo di raggiungere il pareggio dei conti al prossimo biennio.

Effetto Covid e costi di carburanti e materie prime spiegano solo in parte la situazione di bilancio dell’azienda di trasporti

I vertici aziendali puntano l’indice contro il calo dei passeggeri registrato durante l’emergenza pandemica con una riduzione del 30% dei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti (scesi da 271 milioni di euro nel 2019 ai 189,8 del 2022), anche per effetto dell’ampio ricorso di molte aziende e uffici pubblici allo smartworking per i propri dipendenti, e contro l’incremento del costo dei carburanti e delle materie prime dovuto, in parte alla ripresa mondiale della domanda nel periodo post Covid e, in parte allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina all’inizio dell’anno passato. Il deficit è, in particolare, lievitato di circa il 20% in più rispetto al 2021 con punte che hanno toccato, durante l’esercizio di riferimento, circa 63 milioni di euro.

La flessione dei costi è stata, peraltro, solo in minima parte compensata dalla diminuzione del costo del lavoro di 24 milioni di euro, pari a circa il 4,6% sull’esercizio precedente per effetto del prepensionamento di una piccola parte dell’organico.

Tra i fattori che hanno inciso negativamente sull’ultimo esercizio Atac indica, inoltre, i mancati incassi di risorse aggiuntive derivanti dal fatto che il contratto di servizio stipulato con l’Amministrazione di Roma Capitale è stato stipulato nel 2015 e non è più stato aggiornato se non altro per fronteggiare perdite imputabili alla crescita dell’inflazione. Stesso andamento anche per le risorse provenienti da interventi governativi che hanno permesso di fronteggiare solo una piccola parte delle perdite.

Nonostante la permanenza ormai pluriennale dei conti Atac in zona rossa il management intravede segnali di “crescita positivi” che dovrebbero riportare il documento contabile verso il segno più nel biennio 2024/2025. Incoraggiante il dato relativo a una posizione finanziaria netta positiva di 41,6 milioni, vale a dire 5 milioni in più del 2021.

Atac continua, inoltre, a mantenere un margine operativo lordo positivo, pari a 38,4 milioni, al netto degli ammortamenti e del deprezzamento dei beni aziendali dovuto all’invecchiamento del parco veicoli, degli accantonamenti e delle svalutazioni, nonché delle imposte e degli interessi da pagare. Ma è anche vero che le disponibilità liquide dell’azienda si sono ridotte da 57,9 milioni di euro a 48,9milioni nonostante la riduzione dei debiti di circa 53 milioni a un totale di 551,5 milioni e un incremento delle somme vantate nei confronti dei creditori a quota 28,3 milioni di euro.

Il piano investimenti di Atac dipende completamente da risorse esterne che ricadranno in gran parte sulle tasche dei cittadini

Il piano investimenti, pari a oltre un miliardo di euro nel prossimo biennio è completamente subordinato all’assegnazione di fondi che lo Stato italiano incasserà dall’Unione Europea, nell’ambito delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e delle ulteriori misure in arrivo con il Giubileo del 2025 nella Capitale. Finanziamenti che dovrebbero portare a un miglioramento della rete di trasporto e a un potenziamento della flotta disponibile attraverso con un accordo quadro per la fornitura di 121 tram bidirezionali, un bando per l’acquisto di 411 bus elettrici da 12 e 18 metri e due ulteriori gare per l’acquisizione di 244 autobus da 12 metri alimentati a metano e di 110 autobus da18 metri Mild Hybrid.

Appare evidente che il nuovo contratto di servizio 2024-2027 con il Comune di Roma Capitale non basterà a colmare le falle di un servizio di trasporti che procede, spesso a singhiozzo, con interruzioni e cancellazioni di corse anche a causa della scarsa disponibilità di mezzi di trasporto efficienti. Questo significa che a ripianare o quanto meno tenere in piedi il bilancio aziendale per il prossimo biennio sarà la fiscalità generale e cioè le tasse pagate dai cittadini.

Non significa un granché ma, come ha spiegato a margine dell’approvazione del bilancio il presidente dell’azienda capitolina di trasporti, Giovanni Mottura, “Atac condivide le difficoltà della sua situazione contabile con le aziende delle principali città italiane”.