Diciottenne violentata ad Anzio, arrestato lo stupratore

Il presunto stupratore un 32enne nigeriano con precedenti specifici

stupro a roma

Arrestato lo stupratore della 18enne abusata a maggio ad Anzio mentre rientrava a casa. La Polizia ha fermato un 32enne di nazionalità nigeriana con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Lo stupro era avvenuto nella tarda serata del 12 maggio scorso. La ragazza era stata agganciata dal maniaco mentre era al telefono con un’amica.

Il presunto stupratore un 32enne nigeriano con precedenti specifici

L’uomo è stato bloccato ieri mattina, sabato 8 luglio, dagli agenti della Squadra Mobile di Roma e dai colleghi del commissariato di Anzio-Nettuno.

Il 32enne, con precedenti specifici, è stato fermato nella stazione ferroviaria di Aprilia mentre attendeva in banchina un treno diretto a Roma.

Nei confronti dell’indagato la procura di Velletri che ha coordinato l’inchiesta ha contestato anche i reati di lesioni e rapina.

La ragazza era stata bloccata in strada, mentre faceva rientro a piedi a casa, sulla Nettunense.

L’uomo – secondo la ricostruzione della vittima e degli investigatori – l’avrebbe afferrata per un braccio e poi spinta in una zona isolata, all’interno di una baracca, dove si sarebbe consumata la violenza.

La struttra fatiscente dove si è consumata la violenza sessuale è appartata e nascosta da vegetazione e spesso viene utilizzata da clochard per trovare riparo.

Pur essendo vicino alla strada, la baracca si trova in una zona che è nota per essere una tra le più grandi piazze di spaccio della cittadina.

Per fortuna della giovane, un’italiana di origini italo-rumene, il giorno dello stupro, un passante aveva ascoltato le sue grida di dolore, e l’ha soccorsa, quando il 32enne nigeriano però era già andato via oltrepassando il filo spinato che delimita l’area, scappando per il timore di essere rintracciato dalle forze dell’ordine.

Gli investigatori della polizia scientifica – dopo la denuncia dello stupro – erano tornati più volte nella baracca in cerca di sostanze biologiche ed esaminato a lungo i filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona.

Termina dunque una caccia all’uomo durata 56 giorni e terminata ieri sulla banchina di una stazione ferroviaria.

Adesso l’indagato è stato trasferito in carcere, nei prossimi giorni verrà ascoltato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Velletri nell’ambito dell’interrogatorio di convalida del fermo.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che gli indagati vanno sempre considerati come presunti innocenti fino all’ultimo grado di giudizio e all’emissione di una sentenza definitiva di condanna, con le prove che si formeranno nel corso del processo.

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