Terremoto alle porte di Roma: due scosse registrate in poche ore a 10 km di profondità

Nel Lazio sale la soglia di attenzione per il rischio terremoto: due scosse avvertite in provincia di Roma

La terra ha tremato nella tarda mattina e nel primo pomeriggio di oggi in provincia di Roma, dove un terremoto di magnitudo ML 2.5 è avvenuto esattamente ad 1 chilometro a sud-ovest del Comune di Ciciliano.

Nel Lazio sale la soglia di attenzione per il rischio terremoto: due scosse avvertite in provincia di Roma

Nel Lazio la soglia di attenzione è altissima per il rischio terremoti che soprattutto in estate si verificano con più frequenza, e che sono ancora tra i ricordi più recenti e terribili della popolazione regionale.

Una paura che arriva così all’improvviso anche per scosse che sono apparentemente nella norma come quelle avvenute oggi a distanza di poche ore l’una dall’altra nel Comune di Ciciliano.

Proprio in questa zona a circa un chilometro dal Comune e ad una profondità di circa 10 chilometri, una scossa si è verificata alle 12:08:03 (UTC) e poi ancora a distanza di un paio di ore alle 14:08:03 (UTC +02:00) ora italiana.

A registrale è stata la Sala Sismica INGV-Roma, precisando le coordinate geografiche (lat, lon) 41.9520, 12.9330 e la profondità di 10 km, relativamente vicina ma sufficiente ad essere chiaramente sentita dai cittadini.

In questa ore la zona viene monitorata per verificare la possibilità di nuove scosse.

Intensità dei terremoti: come riconoscerne la gravità

Com’è noto l’intensità dei terremoti viene misurata mediante due scale che corrispondono agli effetti del terremoto sul territorio (scala Mercalli) e all’energia liberata dal sisma (magnitudo Richter). Le due scale sono talvolta confuse ma misurano grandezze molto diverse.

In Italia ci si riferisce a quella proposta da Giuseppe Mercalli successivamente modificata e che prende il nome di scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg) e che come indicato nei valori che seguono, si basa sugli effetti macroscopici sulle cose e sul territorio e dai fenomeni avvertiti dalle persone.

Nel caso delle scosse avvertite in data odierna, e cioè tra il 2° e il 3° grado, si tratta di scosse relativamente leggere ma che possono essere avvertito sia da persone a riposo che nei piani superiori delle case, con l’oscillazione di oggetti sospesi e che possono essere percepite anche in orario diurno come accaduto oggi.

Il 4° grado invece corrisponde una situazione più grave, secondo gli esperti: “E’ una scossa di media intensità, percepita da molte persone nelle case in orario diurno, e da qualche persona anche all’aperto. Di notte alcune persone vengono svegliate. Oggetti sospesi oscillano notevolmente. Vibrazioni come al passaggio di autocarri pesanti. Oscillazione di automezzi fermi. Tintinnio di vetri e di vasellame. Tra IV e V grado cominciano ad essere avvertiti scricchiolii di strutture in legno”.

Una scossa di 5° corrisponde ad una scossa forte, percepita praticamente da tutti. Di notte molte persone vengono svegliate. Oggetti instabili rovesciati. Rovesciamento di liquidi in recipienti. Oscillazioni di porte che si aprono e si chiudono. Movimento di imposte e quadri. Arresto, messa in moto, cambiamento del passo di orologi a pendolo. A volte squotimento di alberi e crepe nei rivestimenti.

Il 6° è una scossa molto forte, percepita da tutti con spavento e fuga all’esterno. Barcollare di persone. Rottura di vetrine, piatti, vetrerie. Caduta dagli scaffali di soprammobili e libri e di quadri dalle pareti. Screpolature di intonaci deboli. Suono di campanelle, stormire di alberi e cespugli.

Il 7° è un livello in cui resta anche difficile stare in piedi. Avvertita da conduttori di automezzi. Tremolio di oggetti sospesi. Danni ai mobili e alle murature composte da malte povere. Rottura di comignoli, caduta di tegole, cornicioni, parapetti e ornamenti architettonici. Formazione di onde sugli specchi d’acqua, intorbidimento di acque. Forte suono di campane. Piccoli smottamenti in depositi di sabbia e ghiaia.

Dall’8° in poi parliamo di scossa rovinose e catastrofiche. Nel primo caso con danni lievi a anche a strutture antisismiche, danni parziali a costruzioni ordinarie, caduta di ciminiere, monumenti, colonne, ribaltamento di mobili pesanti, cambiamento di livello nei pozzi. Rottura di rami d’albero e di palizzate, ma anche crepacci nel terreno e su pendii ripidi.

Mentre dal 9° in poi le scossa sono disastrose e provocano danni anche a strutture antisismiche, perdita di verticalità di strutture portanti ben progettate. Edifici spostati rispetto alle fondazioni. Fessurazione del suolo e rottura di cavi e tubazioni sotterranei. Panico generale. Nelle aree alluvionali espulsione di sabbia e fango. (Fonte Atrogeo)

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