Pomezia Calcio, stangata per reati nel triennio 2016-2019: 3 anni di inibizione a Patron Bizzaglia

Stangata per reati contestati alla proprietà della squadra di calcio pometina nel triennio 2016-2019 da parte del Tribunale Federale

Dopo approfondite indagini e una pioggia di smentite arriva a quasi un anno dall’apertura dell’inchiesta la stangata che punisce con una pioggia di sanzioni molto dure il Pomezia Calcio, su tutte spiccano i 3 anni di inibizione, leggasi squalifica, per il Presidente Bizzaglia. I provvedimenti arrivano con il comunicato numero 208 della Federazione calcistica regionale, e riguardano i reati contestati alla società calcistica pometina nel triennio tra il 2016 e il 2019.

Stangata per reati contestati alla proprietà della squadra di calcio pometina nel triennio 2016-2019 da parte del Tribunale Federale

Sentenza dura per presunti reati commessi dalla società pometina nel triennio 2016-2017, dove spiccano i 3 anni di squalifica al Presidente Antonio Bizzaglia e le sanzioni ad altri dirigenti, inibiti per un lungo periodo da ogni incarico e carica sociale.

Nella fattispecie, le decisioni stabilite ufficialmente dal Tribunale Nazionale Federale partono e prendono le mosse dalle violazioni fiscali per le quali erano a suo tempo stati deferiti il Presidente Antonio Bizzaglia e i massimi dirigenti rossoblù Federico Coculo, Nazareno Cerusico e Antonio Bacchiani.

Nello specifico, oltre all’inibizione per 3 anni comminata al numero 1 del sodalizio calcistico, Antonio Bizzaglia, Coculo e Cerusico hanno ricevuto dalla giustizia sportiva 2 anni di squalifica, prosciolto e assolto dalle accuse invece Bacchiani.

A seguito della pronuncia in questione, al momento ci sono bocche cucite da parte di tutta la società, in attesa di presentare presumibilmente un ricorso.

Come si può leggere dal documento ufficiale del Tribunale Federale Nazionale, queste sono state le motivazioni principali del provvedimento: “Tutti i deferiti erano chiamati a rispondere della violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità nonché dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali di cui all’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, sia in via autonoma sia in relazione a quanto previsto dall’art. 31, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, perché, nelle more delle verifiche fiscali in corso da parte dell’Autorità Giudiziaria competente nei confronti della SSD Pomezia Calcio, in concorso tra loro, contribuivano e comunque consentivano la costituzione della ASD Pomezia Calcio 1957, attraverso la fusione della SSD Pomezia Calcio con la società ASD Penta Pomezia, al precipuo fine di occultare le operazioni distrattive poste in essere dalla SSD Pomezia Calcio e dai suoi tesserati e di sottrarsi alle rispettive responsabilità. Condotte poste in essere dalla stagione sportiva 2016/2017 e fino alla stagione 2018/2019 e consistite nell’utilizzo improprio delle risorse finanziarie della società di calcio, realizzato attraverso contratti di sponsorizzazioni non veridici, stipulati prevalentemente con la società del Bizzaglia, che determinavano ricavi annui del tutto sproporzionati per una associazione dilettantistica sportiva senza fini di lucro, partecipante al Campionato d Eccellenza, per oltre 1 milione di euro annui e nel contempo effettuando ingenti prelevamenti dalle casse della società, sia in contanti che attraverso bonifici effettuati in favore di soggetti terzi estranei alla compagine societaria e privi di titoli giustificativi. Tutti atti fraudolenti tesi all’evasione fiscale degli obblighi tributari di pagamento dell’IRES e dell’IVA.”

Ovviamente va sempre precisata, anche per quanto concerne l’ambito sportivo, la presunzione di innocenza di tutti i sospettati e che le sanzioni del tribunale sportivo potranno essere contestati in tutte le sedi e gradi di giudizio, fino all’emissione di una definitiva sentenza di colpevolezza irrevocabile.

La sentenza depositata lo scorso 23 giugno a seguito del dibattimento del 15 giunno e resa pubblica in questi giorni, tuttavia, è bene sottolinearlo, riguarda non tanto la presunta frode fiscale, che sarà oggetto di un processo giudiziario separato a questo, ma, soprattutto e in special modo, l’eventuale uso improprio delle risorse finanziarie del Pomezia Calcio nel periodo menzionato.

Per la lettura completa del comunicato, rimandiamo al link dal sito ufficiale della Figc, che è possibile consultare cliccando sulle parole chiave colorate in arancione, poste in alto all’inizio di questo articolo.