Serena Greco uccisa sulla Nomentana: chiesti due anni e 10 mesi per il motociclista

Il motociclista sbucò col rosso, veloce e sotto effetto di stupefacenti. La donna ha lasciato due bambini 

E’ stata uccisa sulla via Nomentana mentre tornava a casa. Serena Greco, ex schermitrice e moglie dell’allenatore nazionale di scherma, il 23 ottobre del 2020 aveva 38 anni e due figli di 5 e 7: la sua vita si è fermata quel giorno. Lei era in scooter vicino casa ed è stata  falciata da una moto, una Honda Integra 750. Ora la procura ha chiesto la condanna del motociclista che ha causato l’incidente: 2 anni 10 mesi di carcere.

Il motociclista sbucò col rosso, veloce e sotto effetto di stupefacenti. La donna ha lasciato due bambini

La richiesta di pena è stata così ridotta grazie alla scelta del rito abbreviato chiesto dall’imputato un 32enne che era risultato positivo alla cannabis e inesperto alla guida di quel tipo di moto.

La proposta di patteggiare la pena a 2 anni invece era stata respinta dal giudice. L’accusa è omicidio stradale e la procura ha inoltre escluso ogni concorso di colpa della vittima, come invece inizialmente ipotizzato.

A processo separatamente, con rito ordinario, c’è poi il cittadino ucraino che dopo aver, secondo l’accusa, parzialmente ostruito la visuale alla moto con la sua Mercedes, senza patente e assicurazione, ferma in sosta vietata, si diede alla fuga. Risponde anche lui di omicidio stradale.

I fatti risalgono al pomeriggio del 23 ottobre del 2020, quando Serena Greco stava percorrendo via Nomentana col suo Piaggio Liberty non lontano da casa.

Alle 16,30 una doppia, terrificante coincidenza: l’automobilista ucraino ha impegnato l’incrocio, la donna ha tentato di schivarlo e in quel frangente finisce travolta dal motociclista romano che viaggiava a 90 chilometri orari, in un tratto vietato, e guidando un mezzo per cui non aveva la patente.

La moto sfrecciò col rosso

Secondo la ricostruzione del consulente tecnico nominato dalla Procura il 32enne viaggiava sulla corsia centrale di via Nomentana in direzione di piazza Sempione, vietata alle moto, a una velocità ben superiore ai limiti imposti dal codice della strada nei centri abitati e per di più dopo aver oltrepassato l’incrocio con il semaforo rosso.

Un incidente tragico che si trascina dietro anche con un altro risvolto amaro.

L’automobilista (con responsabilità comunque minori rispetto al centauro) scappò via non avendo la copertura assicurativa dell’auto. Venne identificato giorni dopo dagli agenti di Roma Capitale.