Giardino di Roma, aggrediti mentre sono in auto riescono a sfuggire alla banda violenta ingranando la retromarcia: il racconto social della serata incubo di un gruppo di amici
Sarebbero uomini di almeno 30 anni i balordi che ieri sera in versione “arancia meccanica”, se ne sarebbero andati in giro per il quartiere Giardino di Roma, a dare libero sfogo ad una serie di azioni brutali a danno di alcuni ragazzi di ritorno dalla serata a bordo di un’auto.
Secondo quanto riferisce una testimone, il veicolo stava passando nei pressi dell’ufficio postale di zona, quando sarebbe stato fermato e assalito da una specie di banda, un gruppo di uomini più grandi di loro di almeno una decina di anni, tra cui sarebbe stato riconosciuto anche il titolare di un’attività commerciale di zona, e che avrebbero iniziato a menare le mani.
Ad avere la peggio, secondo quanto riferisce la donna, sarebbero stati i due ragazzi che occupavano i posti davanti, presi a pugni e insultati a più non posso, finché il giovane alla guida non è riuscito a rimettere in moto e ingranare la retromarcia per fuggire all’indietro. Una manovra pericolosa, ma l’unico modo secondo quanto sarebbe stato riferito dalle stesse vittime ad un amico, per sfuggire a quell’incubo fatto di botte, subite senza un perché.
Poco dopo uno dei ragazzi in auto sarebbe svenuto e subito portato in ospedale dove è stato sottoposto ad una serie di accertamenti, compresa una tac. Si ignora se la necessità sia legata alle botte subite o al forte spavento che potrebbe aver fatto perdere i sensi al giovane, come avvenne con esito purtroppo mortale a Riccardo Pica.
“Qualche giorno fa – scrive la cittadina nel riferire l’accaduto – una signora è stata brutalmente scippata alle sette del mattino, ed oggi ho appreso del grave accaduto a danno di alcuni bravi ragazzi del quartiere appena 18enni. Come cittadini non ci sentiamo più al sicuro, e abbiamo paura per i nostri figli che non sono più neanche padroni di girare a piedi e in macchina per uscire a stare in compagnia la sera. Spero venga fatta luce su questa vicenda” – conclude.
