Ostia, Labur: “Illegittimo il sequestro del Maresole”

Labur sottolinea come l'esplosione del caso "Maresole" e del suo sequestro illegittimo, evidenzino le carenze dell'attività istruttoria ed amministrativa del municipio X

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Ostia: dopo che la Corte Europea di Giustizia ha stabilito il blocco del rinnovo automatico delle concessioni e quantificato l’entità delle risorse disponibili da mettere all’asta, per mettere ordine alla questioni concessioni marittime e stabilendo la necessità di fare una mappatura,  arriva da Labur la constatazione che di fatto il complesso Maresole non faceva parte del Demanio Pubblico ed il suo sequestro è sostanzialmente illegittimo.

Labur sottolinea come l’esplosione del caso “Maresole” e del suo sequestro illegittimo, evidenzino le carenze dell’attività istruttoria ed amministrativa del municipio X

Nella fattispecie, Labur spiega che, a seguito della Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – Terza Sezione – del 20 aprile 2023 (causa C-348/22), per le concessioni demaniali marittime è diventato urgente dare inizio ad una dettagliata verifica delle istruttorie delle attività ordinarie in essere.

Vanno stabilite nel dettaglio varie questioni: definizione degli oneri concessori, redazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili di Roma Capitale, bando per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime in scadenza al 31 dicembre 2020, vari contenziosi giudiziari ed amministrativi.

Nella fattispecie, spiega Labur, “I due Tavoli Tecnici (quello Interistituzionale e quello Interforze), istituiti nel 2015 dalla Commissione Prefettizia al fine di avviare le verifiche sul Litorale, sembrano essersi arenate”.

Labur, entrando nel dettaglio della questione, racconta quanto segue: “Già in data 4 aprile 2022 Labur aveva inoltrato una istanza di verifica amministrativa per definire la corretta delimitazione del demanio marittimo località Castel Fusano, in funzione della sdemanializzazione avvenuta di ben 400mila mq nel 1933 e successiva riperimetrazione del 2017”.

Tuttavia, come evidenziato da Labur stessa, l’esplosione del caso Maresole ha aperto  un nuovo fronte: “A distanza di un anno, dopo attente verifiche documentali, esplode il caso di Maresole, diviso in due dalla suddetta dividente demaniale. In altre parole, al tempo della sua realizzazione, tutto il complesso non ricadeva sul demanio marittimo, invalidando di fatto una parte dell’attività giudiziaria in corso dal 2019 ed evidenziando la pessima attività istruttoria e amministrativa del Municipio Roma X“.

A proposito della Mappatura, in un altro nostro articolo del febbraio di quest’anno, vi abbiamo raccontato di come sia stato già dato da tempo il via libera delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato agli emendamenti riguardanti le misure sui balneari. Il relatore del provvedimento Dario Damiani, a margine dei lavori, che al riguardo ha confermato che sono stati approvati gli emendamenti dei relatori e quelli riformulati di Fi e Lega. Si tratta dunque della proroga di 5 mesi dei termini della mappatura, di quella di un anno della messa a gara e del tavolo in materia a Palazzo Chigi.

A questi fatti va aggiunto un’altro insuccesso della magistratura, come quello del sequestro dello stabilimento “La Casetta” di Ostia, un tempo tempio del jet set del litorale, sequestrato anni fa per un abuso edilizio che poi è risultato essere inesistente e da tempo diventato una “terra di nessuno”.

Infine, in una serie di errori senza fine, giusto a fine gennaio scorso vi avevamo descritto di come, tramite una pronuncia ufficiale, il Consiglio di Stato abbia stabilito che va annullata per Ostia l’alta valenza turistica.

In questo caso la classificazione di “alta valenza turistica” per le concessioni demaniali del litorale romano è sbagliata, almeno a detta del Consiglio di Stato stesso, cosa che poi è stata riconfermata anche dal Tar all’inizio del mese di aprile.

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