Ostia, concessioni demaniali: sbagliata l’alta valenza turistica

Per il Consiglio di Stato le concessioni avrebbero meno valore commerciale

Annullata per Ostia l’alta valenza turistica. La classificazione di “alta valenza turistica” per le concessioni demaniali del litorale romano è sbagliata. Almeno secondo il Consiglio di Stato.

Per il Consiglio di Stato le concessioni avrebbero meno valore commerciale

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, in una sentenza pubblicata nei giorni scorsi si è, infatti, espressa a favore del ricorso proposto dalla Nuova Pineta S.r.l. circa la errata valutazione da parte del Comune di Roma (fino al 2020) di “alta valenza turistica” delle concessioni a fronte invece dei fenomeni erosivi lungo il litorale romano.

In sede giudiziale è stato quindi appurato “che l’arenile si è ridotto a seguito di eventi dannosi di eccezionale gravità che hanno comportato una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione”. La fondatezza del ricorso sarebbe basata sul fatto che il Comune di Roma ha utilizzato le sole “pubblicazioni fonte ENEA” anziché l’ “Atlante regionale della Dinamica Costiera elaborata nell’ambito del “Progetto Europeo Maremed”, così come previsto dalla legge regionale del 2014.

L’effetto erosivo non è medio

Lo stesso errore commesso dalla delibera di giunta dell’ottobre 2022 che ha utilizzato il “Rapporto spiagge Legambiente 2022” per definire di valore ‘medio’ l’effetto erosivo costiero attribuendo alle concessioni di nuovo una “alta valenza turistica”.

Non è infatti ammissibile che siano state stravolte le conclusioni di Legambiente che, testualmente, in linea con quanto sostenuto dalla Regione Lazio, ritiene grave e non ‘media’ l’erosione sul litorale romano, specifica LaBur, ila Laboratorio Urbanistico: “Il litorale di Roma, la zona di Ostia e del X Municipio, ha visto negli anni numerosi interventi sia di opere rigide che di ripascimenti.

Su questi 10 km di litorale sono state realizzate opere rigide come barriere sommerse ravvicinate (Ostia Ponente) o distanziate (Ostia Centro), pennelli semisommersi (Ostia Ponente e centro), ripascimenti con sabbie da cave terrestri (Ostia Ponente e Centro), con sabbia da cave marine (Ostia Ponente e Levante). Dal 1990 al 2015 (il periodo più importante per la mole di interventi) l’erosione complessiva del litorale di Ostia è passata da circa 50.000 mq a 120.000 mq. Dal 2016 al 2018 la situazione è ulteriormente peggiorata”.

La sentenza non modificherà la decisione del Municipio X, ma creerà – secondo il laboratorio di urbanistica – comunque un precedente di cui dovranno tener conto le prossime sentenze del Tar del Lazio presentate dai balneari. Intanto (leggi qui) è prevista un’altra stangata sugli oneri balneari che si ripercuoterà anche sui clienti. Qualche giorno fa due stabilimenti si sono ritrovati anche a fare i conti con una tromba d’aria (leggi qui).

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Stangata sui canoni demaniali, inevitabile aumento delle tariffe balneari