Roma, adescavano e rapinavano uomini con un’app “a luci rosse”: quarto arresto (VIDEO)

Nuovo arresto nell'ambito dell'indagine dei carabinieri su alcuni sequestri e rapine fatte adescando le vittime con un'applicazione che prometteva incontri sexy

Roma: nell’ambito della indagine relativa agli uomini che, contattati tramite un’app social per incontri a luci rosse, venivano poi rapinati dei loro effetti personali ed in alcuni casi costretti dai malviventi a prelevare denaro dagli sportelli bancomat o consegnare loro oggetti di valore, è stata arrestata un’altra persona, dopo le tre menzionate in un nostro articolo di qualche giorno fa. In questo caso l’ultima è un romeno di 22 anni residente a Perugia.

Nuovo arresto nell’ambito dell’indagine dei carabinieri su alcuni sequestri e rapine fatte adescando le vittime con un’applicazione che prometteva incontri sexy

L’arrestato, il quarto, è un romeno di 22 anni, residente a Perugia, che va ad aggiungersi ai tre già fermati lo scorso 16 marzo dopo una approfondita attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri sul quale sono stati raccolti gravi indizi riguardo alla sua complicità nell’esecuzione materiale dei reati in questione.

Il quarto indagato come gli altri tre, si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in esecuzione di un’ordinanza che dispone la misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri, perché gravemente indiziato dei reati di rapina ed estorsione.

Le indagini condotte dai Carabinieri di Castel Gandolfo si sono sviluppate grazie all’’interrogatorio delle persone informate sui fatti, l’analisi di innumerevoli sistemi di videosorveglianza ed il tracciamento delle persone fermate.

Le vittime hanno denunciato che, dopo essere state adescate attraverso un’applicazione di incontri, venivano fatte salire a bordo di una macchina e condotte in luoghi appartati. Qui, dal sedile posteriore e dal bagagliaio, comparivano altri due uomini che bloccavano le vittime, le derubavano di quanto in possesso, per poi abbandonarle per strada e fuggire.

In un’occasione un uomo è stato accompagnato presso uno sportello bancomat e costretto a prelevare del denaro da consegnare ai malviventi, in un altro caso, invece, un uomo è stato riaccompagnato a casa per prendere, sotto minaccia, alcuni oggetti di valore.

Il quadro complessivo degli indizi ottenuto dai Carabinieri ha permesso alla Procura della Repubblica di Velletri di emettere il fermo nei confronti dei tre uomini e successivamente di richiedere e ottenere dal Gip del locale Tribunale l’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari per tutti e 4, indiziati di essere particolarmente pericolosi sia per le circostanze dei fatti che per il violento modus operandi con la quale aggredivano le loro vittime, con imboscate fatte di notte, in gruppo, colpendo in luoghi appartati e nei confronti di vittime vulnerabili.

Nel prosieguo delle investigazioni i Carabinieri potranno avvalersi anche della collaborazione di personale specializzato della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, per sentire le vittime e fornire loro la necessaria assistenza.

Ora si continua ad indagare, infatti, per verificare la responsabilità dei 4 arrestati riguardo ad altri eventuali altri episodi simili.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che attualmente il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e in questo momento gli indagati devono sempre considerarsi non colpevoli sino alla condanna definitiva, con le prove che si formeranno nel corso del processo.

Similmente, nei giorni scorsi, vi abbiamo raccontato  di una serie di arresti relativi ad un gigantesco giro di droga smantellato dalle forze dell’ordine sempre tramite un’app, ma che in questo caso serviva ad acquistare stupefacenti.

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