Roma, app di incontri sexy per adescare vittime vulnerabili e rapinarle: tre arresti

Roma, le vittime portate in auto in luoghi appartati e immobilizzate dai complici nascosti nel portabagagli: ai domiciliari tre ventenni di Perugia

Roma: si è conclusa con l’arresto di tre ventenni di Perugia ora ai domiciliari, l’incubo di alcuni uomini finiti nella trappola dei siti di incontri messa in atto dagli indagati.

Solo con la denuncia delle vittime, è stato possibile interrompere un sistema quasi infallibile escogitato dai malviventi per adescare persone vulnerabili e portarle in posti appartati per rapinarle o estorcergli denaro con la forza.

Roma, le vittime portate in auto in luoghi appartati e immobilizzate dai complici nascosti nel portabagagli: ai domiciliari tre ventenni di Perugia

Usavano alcune app di incontri al buio per adescare le vittime e ottenere degli appuntamenti sexy nella zona di Castel Gandolfo. Ma una volta arrivato il giorno dell’incontro, quell’avventura intima si trasformava in un incubo fatto di rapine ed estorsioni. Un’attività criminale stroncata dai Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, grazie alle indagini partite dopo le prime denunce pochi giorni fa, all’inizio del mese di marzo 2023.

La vittime avrebbero spiegato per filo e per segno quanto purtroppo gli era capitato, raccontando di essere stati contattati dai tre giovani di 20 anni attraverso un’applicazione social di incontri, che una volta stabilito l’appuntamento faceva scattare il sistema delle rapine in tutta la sua brutalità.

Uno dei malviventi adescatori, si presentava con una macchina per far salire a bordo il malcapitato di turno, che spesso era una persona vulnerabile, per poi spostarsi con lui in luoghi appartati lontani da occhi indiscreti e quindi dalla possibilità di chiedere aiuto.

Qui all’improvviso, due complici precedentemente nascosti, spuntavano dal sedile posteriore e dal bagagliaio, per immobilizzare la vittima e derubarla di quanto in possesso, per poi abbandonarla per strada e scappare.

Oltre alle rapine condotte in questo modo, alcune della vittime che hanno denunciato le aggressioni sarebbero state anche costrette a prelevare denaro dagli sportelli bancomat o a reperire oggetti di valore da consegnare. In un’occasione in particolare una delle vittime è stata tenuta costantemente sotto minaccia fino alla sua abitazione dove è stato costretto a cedere alcuni oggetti di valore.

Al termine delle indagini i tre sono stati intercettati a Perugia dove è stata data esecuzione ad un provvedimento di fermo nei loro confronti, per i reati di rapina ed estorsione. i giovani indiziati sono stati anche considerati soggetti particolarmente pericolosi sia per le circostanze dei fatti che per le modalità delle azioni subite dalle vittime, compiute di notte, in gruppo, in luoghi appartati e nei confronti di vittime vulnerabili. Di fronte al GIP avrebbero ammesso le loro responsabilità ed ora si trovano ristretti agli arresti domiciliari.

Mentre le forze dell’ordine continuano ad indagare, per verificare la responsabilità dei tre fermati su altri analoghi episodi, le vittime sono state assistite da personale specializzato della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma.