Roma, riprese le attività al poligono di Tor di Quinto dopo la strage alla riunione di condominio

Riprese le attività al poligono di Tor di Quinto dopo la strage compiuta nel dicembre scorso da Claudio Campiti alla riunione di condominio, ma l'armeria resta chiusa

Il poligono di tiro posto sotto sequestro questa domenica dalle forze dell'ordine a Tor di Quinto. Fonte Google Maps

Roma: dopo mesi di indagini relative all’efferata serie di omicidi compiuti durante una tranquilla domenica del dicembre scorso da Claudio Campiti che ha aperto il fuoco uccidendo alcuni partecipanti ad una riunione di condominio in un bar della Capitale, sono stati tolti i sigilli al poligono di Tor di Quinto dal quale il killer avrebbe prelevato la pistola per compiere i suoi crimini, insieme a diverse munizioni

Riprese le attività al poligono di Tor di Quinto dopo la strage compiuta nel dicembre scorso da Claudio Campiti alla riunione di condominio, ma l’armeria resta chiusa

Le indagini della Procura hanno evidenziato la scarsa sicurezza che in quella giornata ha permesso a Campiti di rifornisi con proiettili ed armi, confermando che anche a livello provinciale, nella Capitale la sicurezza anche in altri poligoni latita.

Campiti aveva prelevato la pistola Glock dall’armeria con gli addetti che gli hanno dato l’arma da fuoco in una valigetta, con l’assassino che però non andò a sparare nel perimetro della struttura, ma subito è andato in zona Fidene per compiere la mattanza andando alla sua macchina, per vendicarsi di mesi e mesi di litigi con i condomini, accusati tramite proclami deliranti e uccidendo tre donne, mostrando una personalità estremamente fragile.

Quindi dopo oltre tre mesi di fermo, sono riprese le attività nella struttura a nord della capitale, ma va sottolineato che tuttora l’armeria del poligono di Tor di Quinto è rimasta sotto sequestro, la stessa zona con scarsa sorveglianza dalla quale è stata data l’arma a Campiti.

Dunque chi si voglia ora esercitare al tiro a Tor di Quinto, per il momento dovrà portare un’arma propria, dato che ancora gli inquirenti non hanno chiarito con certezza quale addetto abbia materialmente dto la pistola a Campiti e quale è stato il motivo per il quale l’uomo non è stato seguito e monitorato da inservienti del poligono alla linea di tiro assicurandosi che riconsegnasse l’arma e non uscisse all’esterno con la pistola in questione.