Roma, anarco-ambientalisti pro cinghiali minacciano Gubbiotti e Forti

Minacce al presidente di Roma Natura e al responsabile dell'abbattimento dei cinghiali da parte del movimento anarco-ambientalista di Alf

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Immagine di repertorio

Roma: gli anarco-ambientalisti appartenenti all’Alf (Animal Liberation Front – Fronte di Liberazione Animali) hanno compiuto un blitz notturno in piena regola distruggendo diverse gabbie di cinghiali presenti nella zona di Roma nord, nelle aree naturali attorno al Policlinico Agostino Gemelli, rivendicando il tutto sui social, accusando e minacciando il presidente di Roma Natura e il responsabile degli abbattimenti degli animali.

Minacce al presidente di Roma Natura e al responsabile dell’abbattimento dei cinghiali da parte del movimento anarco-ambientalista di Alf

L’assalto da parte dei membri del movimento anarchico che adotta metodi simili a quelli del terrorismo, fondato in Inghilterra tra gli anni sessanta e settanta, ha vandalizzato le gabbie trovate sul posto, che dovevano servire a rinchiudere i cinghiali trovati a spasso nel quartiere.

All’alba di oggi, venerdì 24 febbraio, ecco la rivendicazione social da parte di Alf, con tanto di loro simbolo, per non dare adito a dubbi sugli autori del fatto: “A mezzanotte abbiamo distrutto le vostre gabbie. Con questo gesto Alf ha deciso di dare un avvertimento soft alla Giunta regionale-. Si continua imperterriti ad agire, nella totale incompetenza e mancato rispetto delle regole, facendo scempio della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato”.

La Regione Lazio indirettamente è stata chiamata in causa, in un momento storico dove, appena insediatasi con il nuovo direttivo, la Pisana ha ancora vacanti alcune deleghe, tra cui quella inerente alla gestione del caso cinghiali.

Tra le controllate della Regione infatti c’è proprio Roma Natura, competente per il monitoraggio di aree verdi e parchi capitolini, con incarichi anche sul piano abbattimento animali.

Nel comunicato-minaccia Alf prosegue: “Siamo stanchi delle vostre violenze continuate e gratuite – conclude il volantino-minaccia di Animal Liberation Front – . Adesso Basta Fermatevi. Sappiamo chi siete e dove trovarvi, cari Gubbiotti e Fabrizio Forti. Non costringeteci a farvi amare sorprese“.

Primo fra tutti, nel mirino degli anarco-ambientalisti è finito proprio il numero 1 di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti, al vertice da tempo anche di Legambiente Lazio, che aveva detto in più occasioni dell’urgenza di abbattere almeno mille cinghiali entro l’anno.

“Sappiamo dove Trovarvi”, il lugubre annuncio di Alf, con il caso degli ungulati che adesso dalle parti della Città Eterna rischia davvero di deflagrare.

Poi, a stretto giro di posta, i contestatori vandali hanno “puntato” il Patron della Associazione Centro Carni di Roma, Fabrizio Forti, che è stato già aggredito tempo fa, tutto da quando si occupa di seguire personalmente gli abbattimenti per conto della regione.

La presa di posizione di Oipa sulla mattanza dei cinghiali

Oltre all’episodio odierno, c’è da registrare, sempre oggi, 24 febbraio, la presa di posizione dell’Oipa, l’Organizzazione Internazionale di Protezione Animali che torna a parlare riguardo all’uccisione di alcuni cinghiale nella Capitale ad inizio anno.

“Sono stati abbattuti sul posto i cinghiali che il 18 gennaio mattina si trovavano all’ingresso di Villa Doria Pamphilj in via di Porta San Pancrazio, a Roma – ricorda l’Opia – non lontano dal Gianicolo” .

A seguito della sua richiesta di accesso agli atti alle autorità intervenute, L’Oipa ha ricevuto le risposte che attendeva, tra le quali quella della Asl.

Il presidente del Municipio Roma 12, Elio Tomassetti – prosegue Oipa – aveva dichiarato nell’occasione: Non ci sono stati abbattimenti. Il protocollo prevede la narcotizzazione da parte dell’Asl. Dopodiché gli animali vengono portati, come accaduto in questo caso, in strutture specializzate dove si analizzano gli ungulati per capire se hanno contratto la peste suina. E da lì si decide il da farsi”.

Ebbene, chiosa l’Associazione, è accaduto qualcosa di diverso da questo: “Le cose – rammenta Opia – non sono andate così. In estrema sintesi, quella mattina sono intervenuti due veterinari Asl, che hanno abbattuto sul posto tre cinghiali adulti e i loro cuccioli. Dunque, degli esemplari presenti nessuno è stato rimesso in libertà, ma gli attivisti arrivati anche loro sul posto sono riusciti a sottrarne due alla telenarcosi”.

E, non contenta Oipa rincara la dose: “Spiace constatare gli enti intervenuti non abbiano avuto il coraggio d’informare correttamente da cittadinanza, ovvero che i cinghiali erano stati subito abbattuti. Al contrario, una scarna dichiarazione del presidente del Municipio Roma 12 affermava che gli esemplari erano stati solo narcotizzati e trasportati altrove in attesa di ulteriori decisioni. C’è voluta la nostra richiesta di accesso agli atti per avere la verità», commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. «Le proteste per il trattamento riservato ai poveri cinghiali di Villa Pamphilj sono state molte e anche quelle di una scarsa trasparenza.

Per quanto riguarda il futuro, questo è l’agurio della Organizzazione:Speriamo che episodi del genere non si verifichino più, che si dia un’opportunità ai cinghiali che arrivano nei centri abitati attirati dai rifiuti non correttamente smaltiti. Una volta che si sia attestato il loro stato di salute, se sani, possono essere ceduti a fattorie e santuari, come tante volte richiesto dagli stessi gestori. Auspichiamo inoltre che nel presto possa inoltre essere introdotta la loro sterilizzazione tramite il farmaco Gonacon, attualmente nella fase di sperimentazione autorizzata dal Ministero della Salute”.

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