Clochard trovato morto su una panchina: aveva 54 anni

Il rinvenimento in un parco di Testaccio. L'assessora: "Non voleva essere aiutato"

senzatetto
Un senzatetto

Ancora un clochard morto in strada, a Roma. Si chiamava Florin, originario di Riga, aveva 54 anni: è stato trovato ormai rigido nella mattinata di oggi, 18 febbraio, su una panchina di Testaccio, davanti alla chiesa di Santa Maria Liberatrice. Si presume una morte naturale, forse provocata dal freddo.

Il rinvenimento del clochard in un parco di Testaccio. L’assessora: “Non voleva essere aiutato”

Don Maurizio, parroco della chiesa Santa Maria Liberatrice, ha dedicato a Florin un lungo post.

Questa mattina purtroppo, è morto su una panchina di Piazza Santa Maria Liberatrice, Florian, un senzatetto di origine russa, che da Natale era quiha scritto don MaurizioIn tanti ci siamo prodigati per tentare di fare qualcosa per aiutarlo, ma non siamo riusciti a salvarlo. Soltanto le Suore Missionarie della Carità di San Gregorio al Celio sono riuscite ad ospitarlo nella loro casa per una settimana”.

“Un appello – ha aggiunto – a tutte le istituzioni perché davanti a questi casi estremi, anche se la persona non collabora, si possano mettere in atto soluzioni concrete e tempestive per salvare una vita umana. Con la comunità di Sant’Egidio ci stiamo organizzando per celebrare il funerale di Florian nella nostra chiesa di Testaccio. Affidiamo Florian alla misericordia di Dio, perché lo accolga nella sua dimora di luce e di pace”.

Il parco come casa

L’assessora  comunale alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari riferisce che l’uomo era conosciuto e monitorato ogni giorno dagli operatori dell’unità di strada del Comune, rifiutava, però, di essere aiutato.

Il parroco di Santa Maria Liberatrice lo aveva convinto la scorsa settimana a farsi accogliere nel centro delle suore di Madre Teresa. Una permanenza di pochi giorni, poi il cinquantenne aveva scelto di nuovo la vita in strada.

Nonostante parlasse poco italiano, amava conversare a lungo e aveva una difficilissima storia alle spalle – spiega ancora l’assessora -. In quel parchetto non doveva starci più, glielo avevamo spiegato tante volte. Ma per lui era casa, il posto doveva preferiva stare e tornare. Resta la ferita di non averlo potuto salvare, nonostante tutto ciò che abbiamo potuto attivare. Si deve arrivare prima,  non so il nostro amico F. come e quando sia approdato a Roma, ma dobbiamo fare in modo che per tanti stranieri che come lui arrivano nella nostra città non sia il marciapiede di una strada il primo luogo dove stare, perché poi si scivola in un percorso da cui è molto complicato uscire”.

L’assessora, che dovrebbe trovare soluzioni, indica la strada da perseguire: “Servono più luoghi aperti, di primissima accoglienza, anche solo di breve transito, in cui poter stare ed essere accolti anche se si è in attesa di regolarizzare i propri documenti, e per questo non possono bastare i servizi sociali dei Comuni ma serve il supporto di tutte le altre istituzioni competenti”.

Due settimane fa, il 4 febbraio a Largo Cardinal Clemente Micara, nei pressi del mercato rionale di San Silverio, a Porta Cavalleggeri, a poche centinaia di metri dalla basilica di San Pietro, è stato trovato morto un altro clochard (leggi qui). Tadeusz Janicki, un 62enne polacco, molto devoto a Papa Wojtyla, è stato trovato riverso sulla sua auto, una Opel Corsa, usata come casa.

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