Rapporti estremi con una paziente, psichiatra condannato

Lo psichiatra avrebbe soggiogato la vittima per coinvolgerla in rapporti stile bontage

Il tribunale penale di Roma

Lui psichiatra di 72 anni, lei sua paziente di 27. Come la dottrina impone non ci sarebbe potuto essere nemmeno un legame platonico tra i due invece durante le sedute lo specialista è arrivato persino ad abusare della sua assistita ricorrendo all’occorrenza a bendaggi e frustini.

Lo psichiatra avrebbe soggiogato la vittima per coinvolgerla in rapporti stile bontage

Rapporti estorti soggiogando la vittima che ora sono costati a uno psichiatra romano una condanna a 4 anni e mezzo di carcere, inflitta in abbreviato, con l’accusa di violenza sessuale aggravata. L’imputato dovrà anche pagare una provvisionale di 40mila euro come acconto per il risarcimento dei danni.

Secondo la procura lo psichiatra avrebbe sottoposto la ragazza, particolarmente fragile in quel periodo, almeno ad un rapporto al mese dopo averla a lungo manipolata. Intimità estorte abusando della condizione di inferiorità psichica della paziente.

Intimità stile bondage

I parenti, del tutto ignari e fiduciosi nel percorso terapeutico, come previsto restavano in fuori dalla porta in attesa delle sedute. Fino alla scioccante verità. Visto il comportamento di lei sempre più chiuso, sollecitandola, sono riusciti ad ottenere uno sfogo liberatorio che li ha lasciati atterriti.

Durante le sedute lo psichiatra legava la giovane, utilizzava fruste, pinze, cera calda, e all’occorrenza, per stordirla, anche degli antidolorifici. Premesse per rapporti intimi estremi, stile bondage.

L’inganno del regista

A proposito di stupri e raggiri a dicembre sempre a piazzale Clodio è stato condannato un regista (leggi qui). “Reciterai in grandi film”, la promessa. Ma per verificare le attitudini sul set bisognava superare una prova: recitare la parte di uno stupro. Lui il regista nella parte dell’attore-aggressore e la candidata attrice in quella di violentata. Solo che poi gli abusi non li recitava, erano reali. Violenze e palpeggiamenti insistenti. E’ con questa accusa che ieri il regista romano Giuseppe F., ora 73enne, è stato condannato a 7 anni di carcere.

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